Vomitevole ipocrisia per spiegare le dimissioni da consigliere di Digrandi, per far spazio a Battaglia

Già da venerdì 21 giugno, in giunta, sapevano che Simone Digrandi si sarebbe dimesso da consigliere, per far spazio a colui che sarebbe risultato il primo dei non eletti, dopo la scontata, e già nota, rinuncia allo scranno da parte di Clorinda Arezzo.
Di questa storia degli assessori designati che risultavano eletti n consiglio si era parlato da subito, dopo i risultati delle elezioni.
Giuffrida e la Adamo avevano subito rinunciato allo scranno, facendo posto a Schininà e Antoci.
Restavano con la doppia carica Digrandi, Pasta e Gurrieri. Per quasi un anno bocce ferme, si percepiva che Gurrieri era il meno disposto a fare spazio a Maria Malfa, dicono anche su spinta del sindaco, la Pasta non si è mai pronunciata, Digrandi ha mostrato indifferenza, malcelando che attendeva solo disposizioni dall’alto.
Più concreto Mario D’Asta che si era subito dimesso da consigliere, frutto di una strategia di cui forse si è poi pentito, il percorso inverso di Buscemi, che lasciava la carica d’assessore per restare consigliere.
Tutto questo era noto a tutti, sin dal primo momento, come era noto che il candidato Battaglia era un fedelissimo dell’on.le Assenza, magari non iscritto a Fratelli d’Italia, inspiegabilmente infiltrato nella lista di Cassì.
Particolare oggi palesato non solo dagli organi di stampa ma anche da componenti di Fratelli d’Italia che non si sanno spiegare questo gioco dell’on.le Assenza, confermando che Battaglia è un suo fedelissimo, che spesso lo ha accompagnato alle riunioni di partito, che si è fatto vedere all’ultimo congresso e che, addirittura, alle ultime europee ha organizzato una riunione dei colleghi allevatori per sostenere il candidato di Assenza, l’ex assessore regionale alla salute Razza, pupillo di Musumeci, anche quest’ultimo presente all’incontro.
In questo scenario, le dimissioni di Digrandi e l’ingresso in Consiglio di Battaglia non hanno sorpreso nessuno, si sapeva che prima o poi era cosa fatta.
Non s è capito solo il motivo d tanta attesa, Digrandi non temeva, di certo, di lascare l’ancora di salvezza della carica di consigliere, ove defenestrato da assessore, la fluidità dei rapporti di Cassì con Assenza non è risultata ma appannata, nonostante qualche flebile tentativo dell’on.le di condividere le posizioni di Fratelli d’Italia ostili a Cassì.
A questo punto, solo denso di vomitevole ipocrisia il comunicato stampa che giunge con 10 giorni di ritardo per comunicare i fatti.
Cassì tenta d convincere i cittadini, e forse anche sé stesso, per spiegare le motivazioni delle dimissioni di Simone Digrandi: “Un prolifico e impegnativo lavoro svolto da assessore allo Sport e alle Politiche giovanili e un nuovo e prestigioso ruolo di coordinatore regionale della Commissione politiche giovanili Anci Sicilia. Per questo motivo – afferma il sindaco Peppe Cassì – e di concerto con tutto il gruppo di maggioranza Cassì Sindaco, l’assessore Simone Digrandi ha rassegnato le sue dimissioni dalla carica di consigliere comunale, potendo così concentrare tutte le sue energie su due mansioni già cariche di impegni e di responsabilità.
Una scelta in linea con i principi del nostro gruppo, che vede il coinvolgimento non solo di chi siede in Consiglio comunale ma anche di chi ci sostiene dall’esterno e rientra così a pieno titolo di una squadra ampia, composta da liberi cittadini che durante la scorsa campagna elettorale si sono dati da fare per la conferma alla guida della città.
Diamo in tal senso il benvenuto a Salvatore Battaglia, il quale, a seguito della rinunzia di Clorinda Arezzo, che aveva ottenuto una manciata di voti in più e che è già coinvolta nell’azione di questa amministrazione col ruolo di esperta alla cultura, si appresta a entrare a far parte del Consiglio Comunale al posto di Digrandi. Sono certo che Battaglia porterà in Consiglio nuove competenze e nuove idee”.
Non è specificato se le nuove idee che apporterà il nuovo consigliere saranno quelle di Fratelli d’Italia, dell’on. le Assenza o quelle di altro centurione del sindaco, perfettamente allineato.
Anche l’assessore Digrandi ha voluto dire la sua e ha arricchito il comunicato stampa con un pregnante intervento.
Di certo nulla di importante a Palazzo dell’Aquila.

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