Del tutto disattese le disposizioni di S.E. il Vescovo di Ragusa contenute nel decreto sugli appellativi da riservare ai due compatroni della città

Come è ormai noto, il Decreto del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, trasmesso al nostro Vescovo, mons. La Placa, dal cardinale Arthur Roche, stabilisce che «San Giovanni Battista è patrono principale della Diocesi e della Città di Ragusa e San Giorgio Martire è patrono “aeque principalis” della medesima città».
Nella sua lettera, è bene ricordare, che il cardinale Roche ha voluto puntualizzare che sulla decisione ha influito la valutazione pastorale del Vescovo; inoltre i toni polemici degli istanti sono stati definiti «quanto mai inopportuni e pertanto non meritevoli di considerazione» con i quali «alcuni si sono fatti portavoce di questa istanza, toni e motivazioni che – aggiunge il prefetto del Dicastero – non sembrano essere espressione di quella fede che non può che desiderare il bene della comunione».
In ultimo, ha voluto esaltare i sentimenti della «maggior parte dei fedeli che, con semplicità e senza faziosità si affidano con uguale devozione al patronato di San Giovanni Battista e di San Giorgio».

Per dare precisa attuazione a quanto previsto, il vescovo, monsignor Giuseppe La Placa, ha a sua volta disposto che per «San Giovanni Battista sia utilizzato esclusivamente il titolo di Patrono principale della Diocesi e della Città di Ragusa; per San Giorgio Martire sia utilizzato esclusivamente il titolo di Patrono “aeque principalis” della Città di Ragusa; Per San Giovanni Battista e San Giorgio Martire insieme sia utilizzato esclusivamente il titolo di Compatroni della Città di Ragusa».

Le suddette disposizioni, ha precisato monsignor Giuseppe La Placa nel suo decreto, «dovranno essere osservate nella composizione di qualsivoglia documento, scritto, programma, comunicazione, manifesto, materiale divulgativo e/o pubblicitario, soprattutto relativo alle feste esterne.
I parroci della parrocchia San Giorgio e San Giovanni Battista ricordino – aggiunge il vescovo – che la comunicazione ufficiale e istituzionale della parrocchia e delle sue iniziative, non ultime le feste esterne, dipende esclusivamente dalla loro responsabilità e che tali comunicazioni non possono essere trasferite o delegate ad altri soggetti, enti o associazioni».

Quanto in oggetto è stato ulteriormente puntualizzato in alcuni articoli dell’ultimo numero del periodico della Diocesi, “Insieme”.

Purtroppo, va rilevato, come le disposizioni di S.E. il Vescovo sono del tutto disattesi dagli organizzatori dei festeggiamenti in onore di San Giorgio.
In tutti i comunicati stampa, a firma ‘Comitato festeggiamenti San Giorgio Martire si legge di “San Giorgio Martire, glorioso Patrono di Ragusa”, senza ulteriori appellativi.
Addirittura, anche il logo intestazione del comunicato, non è aggiornato  e riporta, anch’esso la semplice dicitura “Patrono di Ragusa”.

Di tutta evidenza che vengono ignorate indicazioni del Decreto della Santa Sede, attraverso il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e le disposizioni del Decreto Vescovile relativo.

Non si comprende se quella del Parroco di San Giorgio, indicato espressamente come responsabile della “comunicazione ufficiale e istituzionale della parrocchia e delle sue iniziative, non ultime le feste esterne” sia semplice disattenzione o cosciente rifiuto delle disposizioni vescovili, in quanto non viene applicata la dicitura
“San Giorgio Patrono “aeque principalis” della Città”

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