I molteplici linguaggi della riabilitazione – riprogettare la vita dopo il tumore, un progetto Crisalide Onlus ETS

Organizzato da La CRISALIDE Ets, Associazione a sostegno della Donna con tumore, si svolgerà lunedì prossimo, g. 5 febbraio, alle ore 16, presso l’Ordine dei Medici di Via Nicastro 50, il primo dei due moduli dell’evento I MOLTEPLICI LINGUAGGI DELLA RIABILITAZIONE – RIPROGETTARE LA VITA DOPO IL TUMORE
Il Corso è patrocinato da numerose Istituzioni, Enti e Organizzazioni e ha ottenuto n. 8 crediti ECM per entrambi i moduli (Comparto Sanità) e n. 4 crediti per il secondo modulo dall’Ordine degli Architetti (4 marzo 2024 presso sala AVIS).
Il Progetto si pone l’obiettivo di proporre azioni e strategie utili per sostenere la Donna, che ha o ha avuto un tumore, nel difficile percorso di riabilitazione dopo l’evento traumatico che l’ha colpita per riprogettare la propria vita nel migliore dei modi.
Occorre sollecitare l’attenzione della Comunità su una tematica così importante e delicata.

Il progetto pilota I MOLTEPLICI LINGUAGGI DELLA RIABILITAZIONE RIPROGETTARE LA VITA DOPO IL TUMORE è stato ideato da La Crisalide Ets, per attivare interventi di riabilitazione a sostegno delle donne che hanno o hanno avuto un tumore al seno (e/o all’utero e/o all’ovaio).

Se ogni malattia è un evento inedito e inaspettato di fronte al quale ci si ritrova inermi e indifesi rimettendo in discussione le proprie presunte certezze, nella malattia tumorale tutto ciò viene elevato all’ennesima potenza.
Il tempo sembra fermarsi! Dopo il tumore nessuno si sente più come prima: cambiano le prospettive, si trasformano le relazioni, cambia il valore che si dà a sé stessi e agli altri. Scoprire di avere una malattia così impegnativa è ancora oggi un trauma; per superarlo bisogna riuscire a rielaborare il senso di perdita di una parte di sé.
È necessario che si “elabori il lutto”; chi non riesce a farlo non esce con la mente dalla malattia. Si guarisce nel corpo, ma non nell’anima. Ciò spiega, in questi casi, la tendenza alla chiusura comunicativa e la difficoltà a superare il disagio, la cui rilevanza è accresciuta non di rado dai riflessi di vissuti personali spiacevoli che rendono oltremodo gravoso il carico emotivo che la malattia tumorale produce.
L’esperienza sul campo rileva come non sempre sia facile esprimere a parole la sofferenza che all’evento tumore si associa: le ferite invisibili dell’anima ostacolano la ripresa, s’instaura una condizione di fragilità emotiva che incide negativamente sulla rappresentazione del Sé e sul rapporto con il proprio corpo, fino a mettere in discussione la propria femminilità e la propria identità, riducendo in tal modo le proprie capacità resilienti.
Indispensabile, allora, che la paziente venga accompagnata lungo questo difficile tratto della sua vita. Un sostegno significativo in tale impegnativo percorso è rappresentato dall’esperienza della ‘NARRAZIONE DI SÉ’, nelle sue diverse forme e modalità espressive, che viene a configurarsi come significativa modalità riabilitativa che a buon diritto si può ritenere complementare agli interventi squisitamente specialistici.
Il modello nasce dall’esigenza di coniugare, nell’esperienza della patologia tumorale, le diverse prospettive temporali (passato, presente, futuro), nella consapevolezza che la narrazione, proprio perché riferita a interventi ‘patient oriented’, aiuta a costruire significati e a viverli ‘nell’hic et nunc’ del presente, facilitando l’emergere di nodi critici nell’esperienza stessa e consentendone l’elaborazione.
Nella convinzione che ogni persona ‘narra di sé’ con i propri comportamenti, le proprie scelte, le proprie preferenze … che si configurano come linguaggi privilegiati dei propri contenuti, da diversi anni si sperimenta in Associazione l’efficacia di tale modalità attraverso ATTIVITÀ LABORATORIALI che consentono l’espressione di diverse forme di ‘narrazione di sé’.
Così, con la Narrazione autobiografica, la Musica, Il Teatro, la Danza e, last but not least, l’Arte (nella sua variegata e multiforme configurazione), succede che il grigio dell’evento tumore, rigidamente e drammaticamente ingabbiato nella rete del trauma, si liberi dei vincoli emotivi condizionanti e, attraverso percorsi più agevoli, assuma i colori della rinascita, orientando in tal modo l’ago dell’attenzione verso obiettivi di serenità e di bellezza, significative premesse per riprogettare al meglio la propria vita. Il progetto prevede:

UNA MODALITÀ TEORICA, articolata in due moduli (i cui contenuti sono propedeutici agli interventi pratici) che mirano ad approfondire gli aspetti sintetizzati in premessa, curati da Specialisti Esperti nei diversi settori e rivolti a quanti nel contesto della Comunità saranno stimolati (ma anche piacevolmente incuriositi) dalle tematiche in programma; questi due moduli sono patrocinati dalle Istituzioni e da Organismi significativi operanti nel territorio che hanno a cuore il benessere della Comunità. 

UNA MODALITÀ PRATICA, articolata in laboratori applicativi rivolti a donne che hanno o hanno avuto il tumore e che potranno intraprendere, da protagoniste, l’impegnativo percorso di superamento del disagio, dando spazio con passione e interesse ad attività e realizzazioni che non di rado sono celate nel proprio animo e vissute come i classici ‘sogni nel cassetto’.
Questi gli ambiti:  Narrazione autobiografica  Musicoterapia  TeatroTerapia  DanzaTerapia  Arte ed esperienza estetica  Lavorazione argilla e/o altra materia  Oncoestetica- I contenuti specifici saranno comunicati successivamente.

LA PRESIDENTE de LA CRISALIDE Prof.ssa Giuseppina Pavone
PER CHIARIMENTI O ALTRO: Prof.ssa Giuseppina Pavone Via A. De Gasperi, 35 – 97100 Ragusa T. 349 3465069 e-mail: giuseppinapavone@tiscali.it / giuseppinapavone@pec.i

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