Unisci i puntini…per la Ragusa del futuro

Sarebbe ancora assai prematuro preoccuparsi di prossime elezioni, per le europee Ragusa reciterà il solito ruolo di comparsa, di collettore di voti per candidati sconosciuti ai più, per le regionali prossime mancano quattro anni, e dimissioni anticipate di Schifani non possono alterare più di tanto lo scenario attuale, le nazionali saranno sempre appannaggio delle forze politiche maggiori. Le provinciali restano un miraggio per la politica di basso cabotaggio.
Purtuttavia c’è fermento a Ragusa, un fermento indefinibile ma che suscita curiosità, fermento che si è ravvivato negli ultimi giorni per una serie di eventi concomitanti che autorizzano a … giocare, a unire i puntini di uno schema che, per molti versi, sembra preordinato.
Proviamo, allora, ad unire i puntini, per giocare, perché è azzardato fare previsioni.

La settimana nasce con la notizia che circola insistentemente di una cena palermitana fra i deputati Nello Dipasquale e Cateno De Luca, alla quale, come commensale, viene aggiunto Gianfranco Miccicchè. Che si tratti di una riedizione dei presunti contatti che ci furono tra gli stessi prima delle comunali di Ragusa o di un nuovo progetto politico, ha suscitato, in città, le illazioni più diverse.

Marginale, ma in grado di attirare attenzione la presentazione del gruppo politico del sindaco Cassì, null’altro che la nuova vestizione della lista CasSindaco con l’abitino di Direzione Ragusa.
I politologi si sono affannati a cercare di identificare i fini della nuova struttura politica, guardando con il telescopio al futuro in politica dell’attuale sindaco. Qualcuno si è spinto ad accostare Cassì a personaggi di più ampio spessore politico che, in passato, hanno tentato di costruire nuovi partiti.
Ben diversa la realtà ragusana, assai diversa la caratura politica e la notorietà del personaggio, diversa la consistenza di una componente a metà fra l’associazione e il movimento fatto di quattro amici e di parte della corte di palazzo, ossequiante per la coalizione del momento.
Al momento, Direzione Ragusa è buona solo per fare nuovi biglietti da visita, il futuro politico dell’attuale primo cittadino non può passare per una associazione locale, serve il partito giusto, la giusta coalizione, le giuste alleanze per raccogliere i frutti dei 22mila voti di preferenza che, come vedremo appresso, fanno gola a molti.
Si agita il mantra di Giuffrida, senza guardare all’affollamento di giovani che si dirige verso Cassì, Digrandi ha portato Michael Cabibbo e Luca Battaglia, da casa Terra Madre, all’evento di presentazione con assessore e consigliere comunale, proviene Giorgia Giannone, che, secondo alcuni, sarebbe uscita da Terra Madre, Oriana La Licata è imbottita di cariche, fra Presidenze di commissione e poltrona nel board di Direzione Ragusa.
Ma, non tutti hanno fatto caso che le carte saranno rimescolate prima delle prossime comunali, quando, a dicembre 2027, scade l’attuale direttivo.
Per il destino politico di Cassì dovranno avere un esito i contatti con Calenda, con Renzi, con Faraone, con Lombardo, senza scartare possibili verifiche di accordi con la destra, con Cuffaro, con la sinistra, con De Luca, con il PD, perché il miraggio dei 22mila voti di preferenza attira tutti.
In pratica, Cassì è una Escort, in autosalone, aspetta il compratore per presentarsi da vettura economica, da mezzo commerciale, da vettura accessoriata o da vettura sportiva.

Con poche speranze di essere competitivi i 5 Stelle, distratti da filosofia, piano regolatore, violenza sulle donne, i democratici non sembrano avere le idee chiare sul futuro, tutto gira attorno ai contatti che ci sono in atto, confermati da De Luca, fra Sud chiama Nord, 5 Stelle e PD, per una alleanza, non di centro sinistra, che possa essere alternativa all’attuale governo regionale.

E i puntini, a questo punto, portano a De Luca, ieri a Ragusa, ufficialmente per l’assemblea programmatica del partito, in realtà come tappa di uno dei primi giri elettorali per la corsa alle presidenziali del 2027.
Ragusa un inciso, il clou della giornata era Siracusa con l’ingresso nel partito di Edy Bandiera, ex Forza Italia e ed ex assessore regionale, un acquisto eccellente, ma anche nella nostra città De Luca non ha mancato di lasciare spunti interessanti che si collegano all’attuale situazione politica locale.
I voti di Cassì fanno venire l’acquolina in bocca, la venuta del leader di De Luca per Ragusa – Sud chiama Nord non è stata, per nulla, l’occasione di una verifica politica della coalizione di governo cittadino, addirittura, con il suo stile verace, De Luca ha detto a Cassì che al suo posto avrebbe dato un calcio in culo al suo consigliere comunale, per le intemperanze nei confronti del leader maximo.
Certo, una non grande considerazione per colui che ha costruito l’immagine De Luca a Ragusa, quasi una delegittimazione che potrebbe essere propedeutica, secondo i maligni, ad un cambio della guardia.
Ma le intemperanze di Buscemi restano, per come le ha volute ufficializzare, proprio nel giorno della venuta di De Luca: ancorché del tutto intempestive, hanno lasciato il segno e chiedono delle risposte.
Buscemi chiede quali rapporti ci possano essere tra la vicepresidente del consiglio comunale, assai vicina a Ignazio Abbate e al partito di Totò Cuffaro, in una coalizione che non prevedeva la presenza di partiti.
Ma, oltre a mettere in imbarazzo gli altri alleati che si vedranno costretti alle stesse considerazioni, anche se qualcuno ha i partiti al suo interno, Buscemi non ha capito di essere caduto nelle sabbie mobili: se appartenenza al partito di Cuffaro può essere interpretata la vicinanza di Rossana Caruso, della lista civica Partecipiamo-Ragusa Futura, a Ignazio Abbate, come si pone Buscemi, ora, con il suo partito Sud chiama Nord?
Per quello che abbiamo detto non sarà certo De Luca a uscire dall’alleanza, troppo succulente le preferenze di Cassi per un salto a Palazzo d’Orleans, in un territorio dove, peraltro, gli attivisti non stanno mostrando grandi risultati di consensi.
Ma come si pone Cassì di fronte a questa serie di fioriture di partiti nella sua coalizione che di partiti voleva essere vergine?
Prima Totò Cuffaro che non ha avuto difficoltà ad ammettere che Ignazio Abbate ha appoggiato Cassì alle ultime elezioni, considerando normale che nella maggioranza dello stesso ci siano ‘amici’ dell’onorevole modicano.
Ieri, De Luca che si presenta e presenta i suoi con il nuovo vestitino del partito, peraltro già ufficializzato da Buscemi nei comunicati.
La strada della Escort per mantenersi vergine fino all’obiettivo sembra impervia e difficile, senza dire che un chiarimento dovrebbe essere immediato per l’attuale coalizione di governo che, rispetto alla genesi, ha tradito i suoi elettori, ancorché questi non sembrano disturbati dalla disattenzione verso i principi professati.

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