È bene tranquillizzare i cittadini, il dibattito politico in Consiglio comunale non si esaurisce con le beghe interminabili della gestione del Castello di Donnafugata e di Iblea Acque.
Certo, sarà facile per il capogruppo del Partito Democratico rinnovare la critica, già espressa tempo fa sui social, circa il fatto che quattro imbecilli vorrebbero insegnare ai consiglieri come fare opposizione.
Ma non ci possiamo esimere dal confermare che l’opposizione è inesistente, che non si occupa dei veri problemi della città, che non afferra il toro per le corna e non affronta le problematiche facendo nomi e cognomi, un’azione politica che è un pot-pourri di bon ton istituzionale, di lotta partitica, di tentativi di avvicinarsi a chi governa, in un crogiolo di atteggiamenti cangianti e di accordi sottotraccia, anche per conto dei veri notabili politici, quando la minestra si fa succulenta.
A netto delle questioni della gestione del Castello di Donnafugata e di Iblea Acque di poco conto e surreali gli interventi dei vari consiglieri comunali.
Ignorati i problemi importanti della città: nessuno chiede della metro ferrovia, di quali azioni siano state intraprese contro le Ferrovie peer capire perché non partono i lavori, nessuno chiede cosa si sta facendo a proposito di vallata Santa Domenica o per Villa Moltisanti, nessuno si interessa di chi giochicchia con il Polo Fieristico.
Nessuno chiede notizie del parcheggio interrato di Ibla, ignorate le sorti dell’ex macello di Ibla, che doveva diventare caseificio didattico, o della club house del Castello di Donnafugata, emblemi dell’inadeguatezza gestionale di questa amministrazione.
Nessuno chiede perché non si procede a demolire le strutture del villaggio turistico che stava per sorgere a Passo marinaro, nessuno si interessa della necessaria bonifica delle discariche, nessuno chiede dei progetti per via Roma o piazza Libertà, nessuno affronta direttamente gli assessori per chiedere conto e ragione della loro arrivata e verificare se il “fermo biologico” di molti è dovuto a inefficienza o a contenimento da parte del sindaco.
Ma quali amenità ci riservano, allora, i consiglieri comunali?
Mario Chiavola, del PD, intrattiene l’uditorio sollevando le criticità, presunte, del programma di “Mare senza Frontiere”, dimenticando di rivolgersi direttamente all’ASP, responsabile del progetto. E rivolgendosi all’ASP, potrebbe chiedere del reparto di neurologia e della stroke unit, dell’ampliamento della terapia intensiva, della funzionalità del reparto di pediatria.
Poi ci delizia con le notizie circa le valutazioni del Rup per i lavori per l’asilo Patro che avrebbe affermato, a un non meglio precisato coordinatore della scuola, che l’impinto elettrico della struttura scolastica non è adeguato: non adeguato significa da migliorare o non a norma? Nessuno lo sa anche perché, ed è ancora più surreale, l’assessore competente ascolta ma non interviene.
Il consigliere La Porta si profonde in ringraziamenti per l’assessore D’Asta per le diverse risposte sollecite alle sue segnalazioni su Marina di Ragusa, nelle stagione estiva appena conclusa, ma lamenta la persistente chiusura del centro comunale di raccolta nella frazione marinara, chiede che siano valorizzati, con appositi pannelli informativi, i cannoni che abbelliscono piazza Dogana a Marina, giudica non normale che ogni mattina gli operatori ecologici debbano raccogliere rifiuti sulle spiagge, poi ci dirà cosa dovrebbero fare gli stessi.
Chiude gli interventi del trio rosso, per nulla interventi di opposizione, Peppe Calabrese che lamenta la persistente crisi idrica in città, continua a lamentare la scarsa qualità dell’acciaio dei pali della pubblica illuminazione e delle ringhiere del lungomare Bisani, rilievi per i quali l’assessore lo invita ad andare in procura, sicuro della qualità dell’acciaio utilizzato, secondo le specifiche richieste.
Calabrese si premura di sottolineare che non si sta attaccando nessuno, né l’impresa, né il TIP né il Direttore dei lavori, ma dubita sulla fornitura come se la stessa fosse di competenza dei guardiani del cimitero o dei dipendenti della biblioteca comunale: perché non chiede il motivo per cui lo stesso acciaio delle similari ringhiere del nuovo lungomare Andra Doria non hanno presentato e non presentano, dopo due anni di identica esposizione alla salsedine, identici difetti?
Ma l’intervento più surreale è quello del consigliere Sortino che non sappiamo a quale componente politica del civico consesso assegnare: appartiene a Partecipiamo Ragusa Futura, lista nella quale è stato eletto? A Ragusa Futura? In questo caso si dovrebbe rivedere la sua carica di capogruppo. Oppure, come suggerisce qualcuno, la sua appartenenza sia da ascrivere direttamente come fedelissimo di Cassì?
Doveroso sarebbe chiarire la posizione, come pure lo dovrebbe fare la consigliera Mezzasalma, perché influenzano direttamente le condizioni di Partecipiamo, uno o due, tre consiglieri o quattro? Ragusa Futura è una cosa sola con Partecipiamo o può essere considerata componente a sé stante, legata a Partecipiamo solo da un patto elettorale, su quanti consiglieri può contare? Uno, due o tre, o nessun consigliere?
Comunque, questo esponente della cucciolata di nuovi politici che ci ha portato il Cassì 2, si scaglia, in Consiglio comunale, senza mezzi termini, contro la spartizione di somme operata dalla Regione, tramite i deputati regionali.
Non sa, forse, che, per quanto discutibile, è una prassi del sistema della Regione Sicilia, elargire, periodicamente, tramite i deputati, quote di un tesoretto, somme che i deputati, più o meno coscienziosamente, destinano a esigenze del proprio territorio, per lavori pubblici, per eventi culturali e per sostegni che potremmo definire clientelari.
Meglio sarebbe, per Sortino, inoltrare una vibrata critica al Presidente della Regione o, meglio al Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, preferisce attaccare, invece, di tutti i deputati iblei, l’on.le Ignazio Abbate solo per aver fatto arrivare 50.000 euro per l’acquisto di un pulmino per il Centro Emmanuel di Ragusa, causa, forse, perorata dalla vicepresidente del consiglio che di Abbate è l’emanazione sul capoluogo, oppure stigmatizza l’operato dell’on.le Campo che avrebbe fatto arrivare 300.000 euro ad associazioni e onlus del territorio, segnalando, specificatamente, l’elargizione di 50.000 per l’associazione che organizza Ibla Buskers.
A questo proposito, avrebbe chiesto il blocco del contribuito per Ibla Buskers, qualcuno dice per anticipare quello che, forse, vuole essere l’intenzione della giunta, per attutire sull’opinione pubblica l’effetto del trasferimento dell’evento al centro storico superiore.
Innegabile poter giudicare i due interventi isolati, per il pulmino e per i 50.000 euro all’associazione Edrisi, alquanto strumentali ma, come ogni consigliere liberissimo di esprimere le proprie opinioni, molto meglio di quelli che parlano dietro le quinte e all’apparenza sono dei santi.
Ancora del consigliere Sortino un altro intervento per sollecitare l’amministrazione a stanziare somme maggiori per l’appalto del verde pubblico, anche questo, per combinazione, un argomento per ora in discussione in giunta.
In questa vena di assoluta libertà di pensiero, Sortino, specificando di parlare a nome del gruppo, cioè Partecipiamo Ragusa Futura, ha solidarizzato con il Sindaco stigmatizzando l’iniziativa dell’incontro in prefettura, che avrebbe non solo mortificato il sindaco ma anche gli strumenti istituzionali, consiglio e commissioni consiliari, auspicando, allo stesso tempo, sempre come gruppo, un confronto costruttivo futuro.
E in questo attacco critico alla massima autorità dello Stato, Sortino si unisce ai colleghi, Calabrese, Iurato e Antoci.