Attività ispettiva e di controllo al Comune di Ragusa, ci sarebbe da lavorare giorno e notte

Si è sempre in attesa del responso delle autorità competenti per chiarire eventuali responsabilità e irregolarità nelle questioni riguardanti l’affidamento della gestione della piscina comunale e i bandi di concorso di Iblea Acque.
Ma altre problematiche che potrebbero interessare l’attività ispettiva dei consiglieri comunali, soprattutto di opposizione, non mancano.
Nell’ultima seduta di consiglio comunale, i due punti all’Ordine del Giorno, eccezion fatta per il sorteggio dei nominativi dei revisori dei conti, sono stati rinviati per coincidente contemporanea richiesta dei presidenti delle competenti commissioni, perché le rispettive materie andavano approfondite.
Al di là della richiesta ufficiale e delle legittime domande sul perché solo all’ultimo momento si è scoperto che gli atti andavano approfonditi, si è potuto percepire sufficiente imbarazzo perché, evidentemente, le motivazioni del rinvio non erano di scarsa importanza, un segnale che dagli uffici arrivano atti suscettibili di rilievi e di eccezioni, non da poco, tanto da essere riconosciuti dai commissari di maggioranza che non hanno potuto trovare giustificazioni a quanto sollevato, atti, peraltro, anche poco controllati dai rispettivi assessori.
Al riguardo, fondamentale è stata l’azione delle opposizioni che hanno dimostrato di sapere leggere gli atti, meglio, quantomeno, dei Presidenti delle Commissioni.
Al riguardo siamo stati ripresi, benevolmente, e dobbiamo dire giustamente, dal capogruppo del Partito Democratico, Peppe Calabrese che ci ha fatto notare come nel nostro articolo di resoconto abbiamo omesso di mettere in evidenza, cosa che era, in effetti, emersa anche durante la seduta del consiglio comunale, come fosse stato principalmente lo stesso Calabrese a sollevare, in tutte e due le commissioni, pesanti riserve sugli atti, mettendo in difficoltà la maggioranza, costringendoli ad andare in consiglio e ritirare due delibere di giunta.
Per Calabrese, un dato politico che non si verificava da anni a Ragusa . Ritirare due punti su tre è mortificante ed evidenzia lo stato di salute della maggioranza. Addirittura, in terza Commissione l’assessore avrebbe chiesto la sospensione della seduta per tentare di far bocciare le richieste di Calabrese, ma è stato costretto a ritornare in sala commissione e dichiararsi disponibile al rinvio.
Dobbiamo dire che abbiamo tentato di ascoltare la registrazione delle due sedute di commissione, ma permane, nonostante le diverse proteste, un audio impossibile da ascoltare, disturbato costantemente da scariche. Evidentemente, a qualcuno conviene lasciare l’impianto in queste condizioni, meno si ascolta e meno si vede, come appunto sarebbe stato per queste commissioni, meglio è.
Ci ripromettevamo di assistere in presenza alle successive convocazioni, per afferrare meglio i contenuti di questi atti e le riserve emerse.
Gli esiti di queste due commissioni costituiscono un dato politico importante, che potrebbe essere anche ripreso da altri elementi delle opposizioni, anche per alcuni aspetti poco chiari e imbarazzanti venuti fuori nelle sedute.
Ma non mancano argomenti dei quali le opposizioni dovrebbero interessarsi.

In particolare, c’è una circolare del Consiglio Nazionale degli Ingegneri che ricorda come dal 1° aprile 2023 è in vigore un decreto legislativo, il n. 36/2023, che rende obbligatoria per i tecnici comunali incaricati della redazione e della firma di progetti l’abilitazione professionale che, pare non tutti i dipendenti comunali del settore detengano, non essendo stata richiesta al tempo dell’assunzione.
La nuova normativa, però,non li esonera dal rispetto delle nuove disposizioni. Lo prevede il nuovo codice degli appalti, che prescrive che questi tecnici comunali dovrebbero essere muniti di abilitazione alla professione, iscrizione all’albo e assicurazione.
Lo prevede uno specifico parere dell’ANAC, del 10 gennaio 2024, in materia di “progettazione interna e polizze per il personale”, ai sensi del decreto legislativo 31 marzo 2023 n.36 (Codice dei contratti pubblici).
Come segnala la stessa Autorità, non si tratta di un parere preventivo legato ad un caso specifico, bensì di un indirizzo generale sulla questione di carattere astratto, espresso nell’esercizio della funzione consultiva di ANAC, in risposta ad un quesito. Il parere affronta due temi: I) i requisiti professionali dei progettisti interni delle stazioni appaltanti, “con particolare riguardo alla necessità per gli stessi di essere abilitati alla professione”; con l’obbligo di copertura assicurativa per i progettisti interni all’Amministrazione.
Il Sindaco di Ragusa si è sempre vantato del lavoro di progettazione interna del Comune, per cui andrebbero verificati tutti i progetti dal 1° aprile del 2023, per i quali non sarebbe inutile una attenta azione ispettiva.

Altra questione è quella relativa alla relazione annuale sull’attività di controllo successivo di regolarità amministrativa su atti e provvedimenti, in ordine all’esercizio finanziario 2023, che dovrebbe essere redatta dal settore contratti e approvata dal Segretario Generale
Nella vicina Siracusa, la questione è stata sollevata da un consigliere di Fratelli d’Italia che, per la sua città, trova elementi che dovrebbero interessare non solo la stampa e la politica, ma, più ancora la Corte dei Conti.

Nella relazione siracusana emergono diverse criticità e gravi errori commessi da Dirigenti, impiegati e RUP: errata indicazione della percentuale di ribasso dell’aggiudicatario, errata individuazione del contraente, incompletezza della certificazione richiesta in ordine alla verifica della posizione delle imprese rispetto al versamento delle imposte e tasse che in alcuni casi non riportava le violazioni non definitivamente accertate, l’omissione, in alcuni casi, dei dovuti controlli su soggetti posti in relazione con l’aggiudicataria, la mancata verifica postuma di debiti verso l’erario, dopo il provvedimento di aggiudicazione, la violazione della privacy su alcuni provvedimenti che riportano dati sensibili, l’utilizzo di forme di contratto non conformi alla normativa, ad esempio l’uso della determina di aggiudicazione, come se fosse un contratto, senza nemmeno la firma del contraente”
Sempre a Siracusa, pare che alcuni dipendenti abbiano messo in atto “forme di incomprensibile riluttanza a conformarsi” alle nuove prescrizioni normative, come pure la condotta di alcuni RUP che, nonostante i solleciti dell’U.O.C. volti ad accertare la veridicità del riscontro negativo della certificazione dell’Agenzia delle Entrate su debiti degli aggiudicatari verso l’erario, non hanno né provveduto a dare riscontro né a revocare l’appalto.
Un macigno sono le parti della relazione che parlano di “assenza di competenze specifiche del personale nella materia della contrattualistica”!
La parte più imbarazzante della relazione siracusana è quella che riguarda gli affidamenti di importo superiore a 5 mila euro, si parla di mancato rispetto del principio di rotazione, così come regolamentato dall’ANAC e dal codice dei contratti, e si sottolinea la carenza o la non adeguata motivazione della deroga al suddetto principio in alcuni provvedimenti amministrativi!
Il consigliere siracusano si chiede cosa è stato fatto in termini di attivazione di corsi formazione per dirigenti e dipendenti, quanti atti amministrativi sono stati assunti in spregio alle regole di diritto, sfuggendo ai controlli che comunque, come si evince dalla relazione, non hanno coperto la totalità degli atti e dei provvedimenti amministrativi esitati?

A Ragusa, come siamo combinati? Desueto pensare ad una attenta azione ispettiva e di controllo?

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