Farfalle in festa e alberi tagliati, a Ragusa assessori sotto accusa, Cassì soffre per le sue scelte rivelatesi deleterie per la gestione della città

Ormai non è solo questione di eventuali responsabilità del sindaco o di qualche assessore, le criticità e le falle dell’attività amministrativa hanno fatto perdere ormai ogni timore reverenziale nei confronti del primo cittadino, dell’istituzione, gli errori commessi, alcuni ammessi dallo stesso primo cittadino, hanno delegittimato chi governa e autorizzano anche l’uomo della strada a porsi domande assai delicate.
Nessun assessore aiuta il sindaco, anzi, qualcuno, sembra remare contro, immobilismo dilagante, voci imbarazzanti, bastano solo quelle per il piano regolatore della città per desiderare che molta gente vada a casa.
La storia politica della città è stata, in passato, quanto mai variegata, per usare un eufemismo, ma, al livello attuale, non si era mai arrivati, nessuno si era mai permesso di parlare di farsa, di commedia, di avanspettacolo, i rapporti fra amministrazione e consiglieri, e fra gli stessi consiglieri, sono stati sempre improntati a spirito e rispetto istituzionale, basta guardare a quello che si dicono i consiglieri per guardare ad uno spettacolo becero da cortile napoletano, dove manca anche il più elementare rispetto per la donna, nel silenzio colpevole e poco dignitoso di tutti, sindaco in testa.
Un asilo infantile, quando si esclude il collega dalla chat di gruppo, quando si grida che si butterà fuori senza poterlo fare. Spettacoli che i ragusani non meritano.
La Pasqua dovrebbe essere festa di speranza, primo del cosiddetto ‘scioglimento delle campane’, arrivano due note deflagranti.
Una, del coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, chiede senza mezzi termini, la sostituzione dell’assessore ai centri storici, il nuovo Presidente del Circolo ’Il Carrubo’ di Legambiente Ragusa, Angelo Rinollo, peraltro segretario provinciale di Sinistra Italiana, diffonde una nota per il taglio di alcuni pini, al Giardino Ibleo di Ibla, che fa tremare al netto di qualche imperfezione.
E’ la cartina al tornasole di una condizione ormai intollerabile per la città, non è ammissibile che per delle normali manutenzioni, debbano essere sollevate questioni epocali, è evidente che, in molti settori, le scelte assessoriali non siano quelle ideali.

L’incipit della nota del prof. Angelo Rinollo è deflagrante, per una amministrazione che, spesso, ignora leggi, regolamenti e normative: “Il comune di Ragusa non rispetta neanche il suo regolamento del verde approvato appena 4 anni fa”
Rinollo si rivolge direttamente all’Assessore all’Ambiente e alla Transizione ecologica del Comune di Ragusa.
In città si tagliano alberi come se niente fosse, cita il caso di piazzetta Ragazzi del ’99.
Lascia spazio a validi motivi che avrebbero potuto consigliare l’operazione, ma, in questo caso, esige spiegazioni esaustive, che non ci sono e non ci saranno da parte dell’assessore che, in Giunta, alle rimostranze e alle richieste di chiarimento dei colleghi per l’accaduto, ha risposto, scelleratamente, che “non ne sapeva nulla”, salvo essersi preoccupato di farsi le foto con i progettisti dei lavori alla villa.
Intanto è confermato che l’apposito Regolamento del Verde Pubblico, voluto e redatto dall’assessore Giovanni Iacono è sttao violato, se emergenza ci fosse stata per l’appesantimento della struttura arborea, lo avrebbe evidenziato il soprintendente da oltre un anno.
A questo punto debbono uscire eventuali relazioni, con data di protocollo, perché la comunicazione di palazzo è capace di tutto, gli uffici del verde pubblico, i funzionari, il dirigente, esperti e consulenti, debbono tirare fuori la verità, non ci possono essere difese d’ufficio, se il sindaco in primis, non vuole perdere la faccia.

Restano da eccepire alcune osservazioni di Legambiente, il censimento degli alberi presenti sul territorio c’è, è stato realizzato contemporaneamente al regolamento del verde.
Ci sono pure l’agronomo e gli esperti, molti dei lavori riguardanti il verde hanno avuto l’approvazione del soprintendente, peraltro precedentemente Dirigente dell’Assessorato Agricoltura e Foreste, capo del locale ispettorato di Ragusa.

Occorrerebbe solo chiedere una rotazione negli uffici, non solo in quelli per il verde pubblico, ma questo lo chiediamo dal tempo dell’amministrazione grilllina e potremmo scrivere un libro sulla storia di qualche funzionario.
Quanto all’assessore, aspettiamo spiegazioni chiare, esaustive e convincenti, senza le quali meglio farebbe il sindaco, per il suo bene, a restituirlo agli affetti familiari.

Questa la nota del Pfresidente del Circolo di Ragusa di Legambiente:

La strage dei pini della Villa di Ibla
“Il comune di Ragusa non rispetta neanche il suo regolamento del verde approvato appena 4 anni fa”

Lettera pubblica all’Assessore all’Ambiente e alla Transizione ecologica del Comune di Ragusa

Signor Assessore, pensavamo che il caso della piazzetta Ragazzi del ‘99 (4 pini capitozzati senza motivo evidente) fosse un caso isolato, e invece sembra che sia una abitudine nel comune di Ragusa dopo aver visto che cosa è successo ai pini della villa di Ibla. Certo non conosciamo i motivi che hanno portato al taglio, potrebbero anche essere validi, ma allora è opportuno che lei ce ne spieghi i motivi. Vorremmo innanzitutto sapere:
– perché il taglio è avvenuto in un periodo dell’anno nel quale è vietato (art. 23 del regolamento del patrimonio arboreo e del verde pubblico del comune di Ragusa);

– quali sono le ragioni. La nostra associazione ha al suo interno persone competenti in ambito botanico ed agronomico, dalle quali sappiamo che si potrebbe giustificare il taglio dei pini se in essi fossero presenti funghi che ne attaccano la chioma (es. Thyriopsis halepensis), funghi che attaccano i tessuti vascolari (es. genere Leptografhium), funghi che attaccano il tronco (es. cancro resinoso del pino) oppure funghi che attaccano l’apparato radicale (es. Armillaria). Oppure se fossero infestati da insetti come la cocciniglia tartaruga, da coleotteri scolitidi come il Tomicus destruens, da lepidotteri come la processionaria del pino, da afidi, acari o altri insetti.
O, infine, se ci fossero problemi di cedimento per ribaltamento della zolla radicale, cedimento del fusto o di parte di esso, rottura o cedimento di rami appesantiti da carichi aggiuntivi (es. vento).
Ma anche in questi casi, è necessario, prima di tagliare, valutare se, nonostante i possibili problemi di salute delle piante, si sarebbe potuto curarle e salvarle.
Inoltre, i motivi del taglio devono essere oggetto di una relazione dettagliata a firma di un professionista abilitato (Dottore agronomo o forestale) che attesti lo stato di salute precario dei pini e la situazione di rischio potenziale imminente per la pubblica incolumità. Era presente una delle ragioni sopra elencate nel caso dei pini della villa di Ibla?
È stata fatta la relazione di cui sopra prima di procedere al taglio?

– quali sono state le prescrizioni vincolanti di reimpianto a compensazione ambientale delle perdite subite visto che gli alberi abbattuti devono essere sostituiti in loco (art. 21 e 22 del regolamento del patrimonio arboreo e del verde pubblico del comune di Ragusa).

In un momento in cui la nostra associazione pianta alberi (ad esempio in occasione della Festa di primavera dell’albero, svoltasi il 22 marzo), che messaggio può arrivare ai ragazzi delle scuole di Ragusa da questi tagli di pini?

Le chiediamo quindi, da domani (e non tra un anno):
– di predisporre tutti gli atti per un piano del verde partecipato da cittadini e associazioni;

– di realizzare il censimento degli alberi presenti nel territorio comunale e del loro stato di salute, previsto dalla legge 14 gennaio 2013 n. 10 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi”, che il comune di Ragusa promette con il Piano Regolatore Generale;

– l’assunzione immediata, anche a tempo determinato fino all’espletamento del concorso, almeno di un agronomo e due periti agrarii; provvedimento che serve subito perché i cambiamenti climatici sono tra noi e la città già soffre dei problemi conseguenti alle isole di calore.

Ragusa 29/03/2024

Il Presidente

prof. Angelo Rinollo

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