È stato, ieri, l’Ufficio Stampa dell’on.le Ignazio Abbate, Presidente della I Commissione Affari Istituzionali all’Assemblea Regionale Siciliana, a comunicare dell’approvazione, nella Commissione, del disegno di Legge .105 – 230 – 331 che riguarda la riforma degli Enti Locali che potrà essere calendarizzato nelle prossime settimane in aula, dove a relazionare sarebbe lo stesso onorevole Ignazio Abbate.
Si tratta dell’esito di un lavoro durato un anno, finalizzato a mettere ordine, come ha sottolineato l’on.le Abbate, per tante lacune sugli enti locali in Sicilia.
Una legge che farà chiarezza e porterà gli Enti Locali siciliani in linea con gli standard nazionali ed europei.
Ma quali potrebbero essere gli effetti nel nostro Comune, per quanto riguarda l’esecutivo e il consiglio comunale?
È prevista la riforma dei collegi dei revisori dei conti nei Comuni, l’aumento del numero degli assessori in Giunta, in qualsiasi comune, permetterebbe, nel caso del sindaco di Ragusa, di portare a 10 i componenti dell’esecutivo.
L’aumento della presenza di genere all’interno della giunta, al momento riservata di una componente, porterebbe a tre le presenze femminili, dalle attuali due, essendo richiesta la presenza femminile di un quarto dei componenti. La quota sarebbe di 2.5, ma, in questi casi, si arrotonda per eccesso.
La necessità di allargare la compagine e della presenza femminile escluderebbe possibilità, a Ragusa per altri assessori uomini.
Effetti più tangibili avrebbe l’introduzione del Consigliere Supplente, al momento, nel civico consesso di Ragusa siedono tre assessori eletti anche come consiglieri comunali.
Sarebbero sospesi dalla carica di consigliere gli assessori Digrandi, Pasta e Gurrieri, che sarebbero suppliti dai primi dei non letti nelle rispettive liste Battaglia, Vitale (la dott.ssa Clorinda Arezzo avrebbe espresso l’intenzione di non rivestire il ruolo di consigliere) e Maria Malfa.
A questo proposito ci sono voci non confermate, ma insistenti circa una serie di passaggi che potrebbero interessare la lista De Luca, alla luce della nuova normativa il consigliere Buscemi, che era stato indicato assessore in prima battuta da Cassì, potrebbe, avallato dalla sua componente politica, tornare alla carica assessoriale, così da fare posto al primo degli eletti che, inizialmente, fu volutamente scartato, ricorrendo alla strategia di Buscemi che restava consigliere, nominando assessore il terzo degli eletti.
Ora, pare che il secondo degli eletti, che era stato volutamente estromesso, graviti nell’area della maggioranza provinciale di Sud chiama Nord, per cui potrebbe essere imposto un riordinamento dall’alto, di cui farebbe le spese l’attuale assessore Distefano.
Per Cassì si tratterebbe di un consolidamento dell’appoggio alla sua amministrazione, con due fedelissimi, Battaglia, che alcuni considerano anche fedelissimo dell’on.le Assenza, sotto la cui ala fu inserito nella lista di Cassì, e Vitale. Maria Malfa è decisamente lontana, ormai, dalle posizioni di Gurrieri e pare sia vicina all’onorevole Abbate, a cui faceva riferimento, inizialmente, lo stesso Gurrieri.
Le nuove norme dovrebbero prevedere anche una modifica della normativa sulla partecipazione dei consiglieri comunali alle commissioni e alle riunioni dei capigruppo, modifica essenziale alla luce di quanto avevamo eccepito proprio ieri, nel nostro articolo a proposito delle difficoltà di convocazione delle sedute di commissione per l’esame del PRG.
Nel contesto del DDL anche la reintroduzione del turno elettorale nella sessione autunnale, il tagliando antifrode sulle schede elettorali delle elezioni comunali, la modifica dei termini per le variazioni di bilancio per i comuni in gestione provvisoria o in esercizio provvisorio, la norma in materia di sfiducia dei Sindaci (nei piccoli comuni sarà necessario il 70% dei voti di sfiducia dei consiglieri comunali).