Resteremo anche senza i pochi autobus urbani in circolazione?

Nelle classifiche, Ragusa è, spesso, agli ultimi posti, per il trasporto pubblico locale, nessun miglioramento nel servizio, se non per qualche vettura nuova, più adeguata alle strade della città, nulla per l’aumento delle linee e per il contenimento dei tempi di collegamento.
Ma, alla fine dei 5 anni, non ci sarebbe nulla da discutere, considerato anche l’assessore al ramo ha dimostrato inadeguatezza anche in altri settori di competenza.
C’è però una notizia che deve allarmare e che, sicuramente, non è motivo di interesse da parte dell’assessorato al ramo.
Pare che, da 1° marzo, l’AST, azienda regionale che si occupa del trasporto pubblico locale, opererà forti tagli delle linee in diverse città dove svolge il servizio.
Il forte deficit impone questo tipo di scelta, si può pensare che sia solo un allarme lanciato per far aprire i cordoni della borsa alla Regione, del resto bloccare il servizio sarebbe un segnale di definitiva chiusura e non sarebbe facile mandare a casa oltre 800 dipendenti.
Come è tipico in Italia, e soprattutto in Sicilia, lanciato l’allarme, un mese prima, ci sarà tempo per tavoli di confronto, per analisi della situazione e per la classica pezza che non risolverà la questione, ma permetterà di andare avanti.
Comunque c’è da allarmarsi, il servizio nella nostra città è deficitario, per usare un eufemismo, Ragusa è sicuramente fra i centri dove la remunerazione del servizio non è sufficiente a garantire livelli economici accettabili, in ogni caso è fra i centri inseriti nell’elenco dove il servizio verà sospeso, assieme a Siracusa, Acireale e tanti centri minori,, sul nostro territorio Modica, Scicli e Chiaramonte Gulfi.
Le condizioni economiche dell’AST sono note da tempo, da anni, ci si sarebbe dovuti premunire in tempo, dall’inizio di questa sindacatura, ma anche prima, per pensare ad un servizio alternativo o sostitutivo, perché si sapeva che prima o poi l’AST saltava in aria.
Qualcuno potrà dire che la perdita di un servizio di poco conto, per nulla efficiente, è una perdita di poco conto, ma anziani e studenti si servono di quel poco che offre la casa, e un comune che si rispetti non può eliminare un servizio di questo tipo, in ogni caso sarebbero servite politiche adeguate, ma dalle nostre parti si gioca con Piani urbani del traffico, mobilità sostenibile e alternativa, mezzi a propellenti alternativi, ma sono solo barzellette alle quali, nei cinque anni ci siamo, ormai abituati, più che alle inefficienze del servizio.
La questione potrebbe e dovrebbe diventare argomento della incipiente campagna elettorale, vecchi e nuovi amministratori ci dovrebbero dire cosa hanno in mente, in materia, come intenderebbero, fornire adeguato servizio alla città, come e con quali fondi.

Un nuovo servizio sarebbe l’occasione per garantire, come previsto dalle leggi e dalla convenzione dell’ONU sulla materia, accessibilità per tutti, senza discriminazioni, come previsto.
Norme che nella nostra città sono totalmente disattese, le leggi non vengono rispettate e non vengono fatte rispettare.
Ogni mezzo dovrebbe avere la pedana per consentire ai disabili in carrozzina di poter salire a bordo senza difficoltà, accorgimento che non hanno tutte le vetture, il collegamento con Marina di Ragusa, addirittura, che si può considerare un trasporto urbano, prevede una sola vettura ammesso che ci sia anche l’autista abilitato. Cadono nel nulla le proteste, anche le associazioni di settore allargano le mani e diocono che non resta che denunciare. Ma si sa anche che nessuno denuncia agli organi competenti e tutto scorre come se niente fosse.
Ma anche questo aspetto dovrebbe interessare i contenuti delle campagne elettorali, se non altro per un senso di civiltà. Ma avremo occasione di parlarne più diffusamente, perché non è detto che non ci siano denunce in procinto di partire.

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