È sembrata una comune cerimonia di inaugurazione come ce ne sono tante, molto è dovuto al taglio, rigorosamente sobrio, che ha voluto imporre il Commissario dell’Azienda Sanitaria che è riuscito a non trasformare l’apertura del nuovo ospedale in passerella per i politici.
C’era tanta gente, come è giusto che fosse, il fatto che il Commissario avesse idealmente aperto l’invito, per l’inaugurazione, a tutta la città, ha evitato di poter elencare infiltrati e imbucati, che pure erano presenti alla cerimonia.
Anche dai toni degli interventi non c’è stata enfasi, addirittura il Presidente della Regione si è scusato per la vergogna di una attesa durata, almeno 13 anni.
Rileviamo solo una nota stonata, percepita in qualche discorso tenuto ai microfoni dei giornalisti: si sono dette troppe parole a proposito di una struttura tecnologicamente avanzata che, in qualche passaggio, è sembrata la unica via per qualificare l’assistenza sanitaria del capoluogo e della provincia.
Si è parlato delle discrasie della sanità siciliana e si è detto che questo nosocomio rappresenta la voglia di progredire ma non ci si è soffermati, secondo, noi, abbondantemente, sulla qualità elevata della sanità Ragusa che, in qualche caso specifico, è eccellenza, non solo a livello siciliano.
Si poteva dire benissimo che la nuova struttura, peraltro dimezzata rispetto al progetto originario, costituisce lo strumento per esaltare professionalità che, anche in ambiti e locali non consoni alle professionalità, hanno dato il massimo in termini strettamente medici.
In ordine alle parole del Presidente della Regione, Musumeci, c’è stata la voce dissonante dell’on.le Dipasquale, peraltro assente alla cerimonia di apertura dell’ospedale, che in una nota ha voluto rimarcare l’impegno che, secondo il suo parere, è stato profuso da altri governi, da altre componenti politiche diverse e contrapposte a quelle attuali, dagli uomini di questi governi e delle relative maggioranze che avrebbero operato per lo sviluppo regionale, non solo in campo sanitario.
Ne sapremo di più, comunque, nell’incontro organizzato dal PD cittadino, lunedì prossimo, 29 ottobre, alla Sala Ideal di Ragusa, quando sarà ospite l’ex assessore regionale alla Sanità Baldo Gucciardi che, assieme all’on.le Dipasquale, dirà la sua sulle vicende che hanno interessato il completamento, i tentativi di apertura e l’inaugurazione del ‘Giovanni Paolo II’.
Questa la nota diramata dall’on.le Dipasquale:
Inaugurazione ospedale Ragusa, Dipasquale (Pd): “Musumeci ringrazi chi ha permesso opera invece di indignarsi per i ritardi”
“È inaccettabile e vergognoso che il presidente Musumeci invece di ringraziare chi si è speso con impegno e sacrificio per consentire l’apertura del nuovo ospedale a Ragusa “Giovanni Paolo II”, passi piuttosto al contrattacco, dichiarando di essere indignato per i ritardi”.
Lo ha detto il parlamentare del PD, Nello Dipasquale, commentando le dichiarazioni del presidente Musumeci in merito alla inaugurazione del nuovo ospedale di Ragusa.
“Sarebbe opportuno – aggiunge – che il governatore evitasse queste affermazioni spocchiose che, alla luce della totale inefficacia della sua azione di governo, risultano assolutamente ipocrite e invece di limitarsi soltanto a tagliare nastri per inaugurazioni di opere finanziate dai governi precedenti, sarebbe più rispettoso per i siciliani se si adoperasse per la realizzazione di opere nuove e utili per la nostra isola.
Chieda pertanto scusa ai siciliani – conclude – per i ritardi del suo governo e per la mancanza di riforme proficue per lo sviluppo economico e per il lavoro che latitano in aula fin dal giorno dell’insediamento di questo nuovo governo”
Resta una costante degli uomini del PD l’assoluta irritazione di fronte alle inaugurazioni di opere portate avanti da governi precedenti, regionali o cittadini.
Nessuno può disconoscere l’impegno, personale e di partito, dell’on.le Dipasquale per la sanità cittadina e per il nuovo ospedale, in particolare, di certo superiore a quello di altri colleghi del territorio, usi ad entrare in compartecipazione nei meriti di ogni attività, con la consumata strategia del comunicato.
Nessuno può disconoscere che fu un appartenente all’area politica dell’attuale PD, il senatore Gianni Battaglia, a volere il nuovo ospedale, nessuno può disconoscere che fu un Ministro della Sanità di centro destra a porre la prima pietra, mentre a Palermo governava Cuffaro, nessuno può disconoscere che fu la Borsellino, nella veste di assessore regionale alla sanità del governo Crocetta, a finanziare con 8 milioni di euro il completamento della struttura, ma non ci si può esimere dal rilevare come il governo Crocetta e l’assessore Gucciardi non seppero intervenire efficacemente, tramite il Direttore Generale, che dal governo Crocetta era stato nominato, per una azione decisiva per l’apertura del nuovo nosocomio che, senza l’intervento della magistratura, addirittura, stava per essere aperto senza le necessarie certificazioni.
La tragicomica commedia del trasferimento che fu bloccato e le questioni relative alla composizione della rete ospedaliera, che ha lasciato monca la nuova struttura di reparti previsti per gli ospedali di 1° livello, sono storia ancora troppo recente per essere dimenticata e per dimenticare che, spesso, il Partito Democratico ha esitato nel fare imporre i diritti, solo quelli sanciti dalla legge, del capoluogo rispetto alle periferie che, invece, sono state tutelate ben oltre le normative, appunto da uomini e onorevoli del PD.