C’ eravamo tanto … odiati

di Cesare Pluchino

Un comunicato congiunto di PD e Megafono anticipa la costituente di Taormina.

Non sembra passato molto tempo dalle amministrative 2013, da quella campagna elettorale dominata dalla strana alleanza di Nello Dipasquale e del candidato Giovanni Cosentini con l’avversario di sempre, l’opposizione di sette anni, il PD di Peppe Calabrese.

Alleanza che con il senno di poi, e alla luce dei fatti, tanto strana non era, perché, dopo, si è arrivati a fare di tutto e di più. Ma fu un’alleanza non compresa, dagli esiti disastrosi, con elementi del PD che, allora, nonostante i distintivi appesi alla giacca, condussero una convinta battaglia (pardon, parola poco opportuna, meglio guerra) contro l’insolito accordo. La mancata condivisione era nei confronti di Nello Dipasquale e di Calabrese, ne fece le spese Giovanni Cosentini.

Alleanza resistita , finora, fra alterne vicende alla Regione, dove Crocetta e l suo Megafono è sostenuto da UDC, PD e altri partiti e partitini minori. A Ragusa si è sfaldata per la sconfitta e per il regalo della maggioranza ai grillini: forse, con una maggioranza condizionante per l’amministrazione Piccitto, Megafono Territorio e PD si sarebbero avvicinati, con l’attuale situazione sono rimasti indipendenti, confusi nella nebbia di una opinabile opposizione a nove teste, con il PD a due consiglieri e Megafono e Territorio che hanno avuto, rispettivamente, un posto in ogni commissione e nella conferenza dei capigruppo.

Una civile convivenza fra PD, Megafono e Territorio, i cui rappresentanti si sono ben guardati dal rimembrare i vecchi accordi, nessuno ne ha mai parlato, né male né bene.

Il gruppo consiliare PD, in più occasioni, ha tenuto a rimarcare la diversità dalle altre forze di opposizione, tutte di centro destra. Naturale collocazione hanno trovato, invece, il rappresentante di Territorio, da sempre vicino alle posizioni di centro, nell’UDC, e quello di Megafono, un ex di Alleanza Nazionale, trapiantato nel Popolo delle Libertà e passato, al seguito di Nello Di Pasquale, in Territorio, da dove è stato poi distaccato al Megafono per esigenze di lista.

Da qualche tempo, gli appassionati di politica si chiedevano delle reazioni dei due all’avvicinamento dell’on.le DIpasquale all’area renziana del PD: come avrebbe reagito l’elettorato di riferimento dei due consiglieri all’annuncio del passaggio fra gli ex comunisti ?

La Porta appariva stordito alle ipotesi di sventolare bandiera rossa, meno scandalizzato Chiavola per cieca vicinanza al leader, di cui pare un fedelissimo.

Non ci eravamo sbagliati: proprio nel giorno in cui si annuncia “l’assemblea costituente del Megafono”, “l’adesione di iscritti e non al Partito  Democratico”, che, in  ogni caso, lascia liberi i gruppi consiliari locali  di scegliere la propria collocazione, il gruppo di Megafono al Comune di Ragusa, le cui generalità corrispondono al nome di Mario Chiavola, non perde tempo e lancia un segnale preciso.

Finora collocato nell’opposizione denominata ‘8 – PD’, di cui aveva condiviso, firmandole, numerose iniziative, con Angelo La Porta, Giuseppe Lo Destro, Elisa Marino, Sonia Migliore, Giorgio Mirabella, Gianluca Morando e  Maurizio Tumino, si svincola dall’abbraccio del centro destra e, dimenticando il passato, si ricongiunge al PD.

Primo atto ufficiale un comunicato congiunto, dei due gruppi consiliari, contro i ‘cinque stelle’ colpevoli  di occupare ogni spazio istituzionale, alla faccia ella democrazia.

Questo il testo del comunicato, che riportiamo integralmente:

“Contraddicendo tutti i principi della democrazia istituzionale e partecipata che tanto citano a vanto della propria azione politica, anche l’altra sera, in Consiglio comunale, i rappresentanti del Movimento 5 Stelle hanno dato prova della loro reale natura. Occupare qualsiasi spazio istituzionale: dai revisori dei conti al Cda dell’Università, alla presidenza dell’ultima Opera pia”.

Sono i consiglieri del Partito Democratico, Giorgio Massari e Mario D’Asta, e del Movimento Megafono, Mario Chiavola, di Ragusa ad affermarlo dopo che la seduta del civico consesso, in cui si sarebbero dovuti votare i nominativi dei tre revisori dei conti, ha visto la maggioranza fare valere la forza dei numeri, a discapito della sospensione chiesta da nove partiti di opposizione per fare emergere un nominativo che potesse essere espressione della minoranza.

“Mentre i rappresentanti dei nove partiti stanno discutendo – affermano i consiglieri del Pd e di Megafono – i consiglieri grillini decidono che non si può attendere e pressando indebitamente il presidente del Consiglio, dal quale comunque ci saremmo aspettati una maggiore resistenza, si votano i  nominativi  del collegio dei revisori dei conti, impedendo all’opposizione, a cui la legge assegna, attraverso il meccanismo di votazione, la possibilità di esprimere un nome, al fine di rendere più plurale e quindi più trasparente il sistema di controllo sui conti pubblici”.

I gruppi consiliari del Partito Democratico e di Megafono esprimono rammarico per l’ennesima mancanza di cultura e di rispetto istituzionale da parte del gruppo M5S e forte preoccupazione sulla possibilità di esercitare come opposizione un controllo reale sugli strumenti finanziari, la responsabilità dei quali, anche con riferimento a tutte le controverse questioni di bilancio, sarà da ascrivere esclusivamente alla maggioranza.

Pd e Megafono, pur avendo raggiunto una intesa su un nominativo comune da votare come revisore dei conti, convinti e rispettosi dell’idea che tutta l’opposizione nel caso specifico aveva il diritto di concorrere alla composizione del collegio dei revisori, non sono entrati in aula e non si sono votati il proprio nominativo, attendendo che i colleghi del resto dell’opposizione completassero i propri ragionamenti e fossero pronti per riprendere il Consiglio.

“Evidentemente non la pensavano così i consiglieri del M5S. Noi testimoniamo con i fatti cosa intendiamo per rispetto delle istituzioni e della democrazia, altri usano le istituzioni per un effimero momento di potere”.

Dopo le liti, le unioni si rafforzano: auguri e figli maschi !

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