Piano Regolatore Generale: cosa ci aspetta?

Da quanto accennato in aula dall’assessore Giuffrida le prossime tappe del Piano regolatore saranno gli inserimenti, entro 10 giorni, dei contenuti degli emendamenti , successivamente la pubblicazione all’albo pretorio d per 60 giorni, entro i quali, dal trentesimo giorno, chi è interessato e con i requisiti per farlo potrà presentare le osservazioni allo strumento urbanistico.
Dopodiché, il Consiglio comunale sarà chiamato a valutare queste osservazioni; quindi, l’atto urbanistico sarà inoltrato all’Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente per la definitiva valutazione e approvazione.
Domani, in conferenza stampa gli amministratori, sindaco e assessore in testa, con la corte di fedelissimi , verosimilmente, affiancati dagli esponenti della coalizione – non è dato sapere se sono coinvolti nella conferenza stampa anche gli esponenti delle minoranze che hanno votato positivamente il PRG – illustreranno il nuovo Piano Regolatore Generale.
Non sono attese novità, l’assessore ribadirà i pregi dello strumento urbanistico, come già esaltati in aula, prima dell’approvazione, per quello di buono che ne potrà derivare per la città
Come già ampiamente specificato, sarà messo in evidenza come il nuovo strumento urbanistico sostituirà quello attualmente in vigore, definito confusionario, con aree stralciate, normative complicate con uno sviluppo abnorme derivato dall’errato fabbisogno abitativo calcolato.
Obiettivo comune appare quello sostenuto, anche dai personaggi politici che lo hanno alimentato, della riduzione drastica del fabbisogno abitativo.
Ci sarà l’ormai inflazionato processo di rigenerazione e ricucitura del territorio con l’eliminazione di quelle arre bianche, determinate dai vincoli scaduti, che avrebbero potuto arrecare altro danno urbanistico alla città.
Regole certe, edificazione bloccata, almeno in apparenza, nuova concezione della perequazione, per standard urbanistici moderni ai quali la città aspira e ispirate alle moderne normative richieste.
Perno del nuovo PRG sarà la ristrutturazione in zona B, ci saranno incentivi per riabitare il centro storico e bloccare le periferie.
Lo studio di dettaglio che aveva predisposto la precedente amministrazione è stato interamente calato nel piano, il centro diventerà abitabile e vivibile.
Regole certe anche per le aree di recupero, al momento del tutto incontrollate, fortissima riduzione delle aree destinate a strutture turistico alberghiere, che saranno vincolate alla costruzione di alberghi e non di altre tipologie abitative turistiche.
Indicazioni precise e ridimensionamento anche per le aree commerciali e produttive.
Quando questa visione di città sarà realtà è tutto da scoprire.
Vedremo se ci saranno ulteriori novità, si spera che alla conferenza stampa partecipi anche il Segretario Generale per dare risposta ai tanti interrogativi sollevati in questi giorni, sulla regolarità delle procedure adottate per l’esame del Piano in aula.
Al netto di eventuali posizioni di incompatibilità di consiglieri che hanno preso parte alla discussione del PRG e alla relativa votazione, incompatibilità che gravano esclusivamente sul soggetto interessato e per le quali sono annunciati esposti e denunce, che non sappiamo se diventeranno realtà, grava all’approvazione del Piano la questione più volte sollevata, dal consigliere Bitetti, dal consigliere Mauro, dal consigliere Firrincieli e dai consiglieri Bennardo, Caruso e Zagami, sulla legittimità della incompatibilità non dichiarata dei consiglieri di maggioranza Antoci e Criscione che non hanno partecipato alla discussione e all’approvazione del piano ma avrebbero concorso a mantenere il numero minimo occorrente di consiglieri compatibili per poter procedere all’esame dello strumento urbanistico in Consiglio comunale.

La problematica, peraltro discussa dai consiglieri citati con il Segretario Generale e oggetto di precise istanze allo stesso per conoscere la legittimità delle procedure, è di particolare importanza al netto della sostanza , per acclarare la credibilità e l’affidabilità politica degli amministratori, sgombrando il campo dalle minime ombre sulla legittimità e correttezza dell’azione amministrativa.
Sono troppe le richieste in tal senso e, soprattutto, i vertici amministrativi del Comune non possono esimersi dal rispondere a precise interrogazioni.

Peraltro, in una nota del movimento Territorio, dove si esalta il contributo del movimento per il nuovo strumento urbanistico, che tutti sanno, invece, è solo e sostanzialmente del capogruppo del PD, Calabrese, si commenta e si esalta il lavoro fatto in Commissione, dove Territorio non era rappresentato, è del tutto surreale leggere, da una componente politica fino 9 mesi prima acerrima avversaria politica di Cassì, ricovero di tanti esponenti prima vicini al sindaco, da Barone a Iacono, alla stessa Salamone, “che si è manifestata l’intenzione di mantenere il dibattito sul Piano Regolatore Generale all’interno del Consiglio comunale evitando le polemiche e le strumentalizzazioni sollevate soprattutto da membri della maggioranza.”
Al netto di altre valutazioni, risibili per chi conosce uno dei registi principali dello strumento urbanistico, è preoccupante e impressionante leggere, da parte di una componente politica: “Per quanto attiene, invece, le presunte incompatibilità non dichiarate da parte di alcuni Consiglieri  siamo convinti che in politica ciò che conta innanzitutto e la capacità di saper prendersi le proprie responsabilità, che in questo caso sono, appunto, personali.
Per noi era fondamentale che il percorso fosse trasparente, democratico e, soprattutto – conclude – determinato dal dibattito in Consiglio e non a Palermo nel segreto delle stanze della Regione”.
In pratica, se ci sono state irregolarità e illegalità, eventuali e non ancora dimostrate, si possono e si devono superare.

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