Sono i giorni dei pareri autorevoli sul turismo a Ragusa

Un dato è inconfutabile, la tassa di soggiorno invece di aiutare il turismo lo ha infossato, almeno a Ragusa, perché si è vissuto all’insegna dello scialacquare le ingenti somme a disposizione, e questo non lo diciamo noi ma lo ha ammesso lo stesso sindaco Cassì.
Sindaco al quale tutti i nodi vengono ora al pettine, soprattutto in considerazione del fatto che ha trattenuto la delega al turismo.
Non c’è più Barone che con i suoi magheggi illudeva la gente, in verità in tema di turismo ben distante da eventi e spettacoli, ma il fare intravedere rapporti con l’allore assessore regionale Manlio Messina, il prendi tre e paghi due per il turista che pernottava, le riunioni nella stanza del capo di gabinetto del sindaco con quelli della Virtu Ferries di Malta, illuminazione artistica della Cattedrale e qualche evento con professionisti di Milano, tenevano accesa la candela del turismo.
Ora vengono a mancare le somme più cospicue della tassa di soggiorno, chiuso il Resort Donnafugata, chiuso il Club Mediterranee, è venuto a mancare lo spirito allegro che animava le riunioni dell’Osservatorio dove gente per lo più inadeguata al ruolo faceva salotto per cercare di indirizzare l’utilizzo della tassa che era, sempre e comunque, deciso in giunta dal sindaco e dai fedelissimi.
Nemmeno l’assessore Barone, fino a quando era in carica, aveva il potere di fare delle scelte, doveva, più che altro difendersi dalle incursioni dei colleghi assessori che attingevano, a piene mani, in proventi che dovevano essere vincolati solo a favore del turismo.
Ma per i componenti della giunta finalità turistiche avevano l’asfalto o il palo della luce a Marina di Ragusa, l’evento culturale, udite udite anche le cerimonie del 2 e del 4 novembre, almeno nell’anno 2021.
E la totale inadeguatezza dei componenti l’Osservatorio era dimostrata dal fatto che nessuno si accorgeva di queste cose o, peggio, se ne accorgeva e non denunciava.
Come nessuno si è voluto mai occupare della grande sola del Piano Strategico del Turismo, una spugna creata, inconcepibilmente, dall’assessore allo sviluppo economico del tempo, una spugna per accogliere una proposta del Centro Commerciale Naturale di Ibla, che doveva sostenersi, originariamente, con i fondi del bilancio partecipato, che ha assorbito, alla fine, circa 100.000 euro senza nessun risultato.
Oggi il sindaco dice che vuole capitalizzare il PST che sarebbe stato, comunque consegnato, ma sarebbe come investire in fondi di dubbia paternità finanziaria.
Oggi, senza nemmeno la metroferrovia , il sindaco è arrivato su un binario morto, prima ha voluto trattenere le deleghe, forse per facilitare e realizzare la nomina dell’esperto per cultura, eventi e turismo.
Dopo quattro mesi, fra l’altro in continuità amministrativa, non si è cavato un ragno dal buco, né per cultura, né per turismo, né per eventi.
Allora il sindaco tira fuori dal cilindro il taumaturgo, il santone, il super esperto che dovrebbe rilanciare turismo e immagine di Ragusa, ma le prime impressioni, degli stessi amici del sindaco, uomini di cultura invitati ad un primo contatto con il taumaturgo, non sono state per nulla positive, testuali parole “cose che avremmo potuto fare noi trent’anni fa”.
Vista l’accoglienza non esaltante per il santone, Cassì vira sull’aumento della tassa di soggiorno per tentare di salvare il salvabile ma, visti i precedenti, si può essere portati a credere che più che il turismo voglia salvare i capitoli di bilancio per sagre, festini, picnic, escursioni alla vallata santa domenica e cartelloni estivi e natalizi.
Come il taumaturgo, di certo, conoscendo Cassì, ci ritroveremo anche l’aumento della tassa di soggiorno, che non sarà, poi, una tragedia perché 50 centesimi non spostano nulla a meno di non considerare, come il Presidente di Federalberghi, la tassa come un ‘esborso’ dell’albergatore che invece non fa altro che incassare e girare al comune una tassa: non ‘esborsa’ nulla. È come l’IVA, tutti si lamentano quando devono versarla, ma non sono soldi del contribuente.

Dicevamo del giorno dei pareri autorevoli, quello del Presidente di Federalberghi ci ha lasciato basiti per questa interpretazione della tassa come di un esborso dell’albergatore, l’altro, più competente e autorevole, del Direttore Mario Papa, non tanto Direttore della emittente televisiva Teleiblea, quanto della affermata Agenzia di Viaggi HaereaTour.
Da persona competente del settore, in tema di turismo, di certo, più competente di albergatori, conduttori di B&B, commercianti e artigiani vari, stigmatizza il tentativo, formalmente in atto da anni, di trasformare l’Osservatorio Permanente per la Tassa di Soggiorno, previsto da un apposito Regolamento Comunale, da organo di controllo a organo consultivo.
Senza nulla togliere alle prerogative del primo cittadino di poter riunire chi voglia attorno ad un tavolo, nella sua stanza, in sala giunta, alla sede comunale della zona artigianale, in aula consiliare, come ha fatto per accogliere il taumaturgo, perché esautorare le funzioni di controllo dell’Osservatorio? Per avere le mani libere?
Del resto, che si vogliano chiudere le finestre per non fa guardare da fuori è ormai assodato, per esempio si sta tentando di impedire ai rappresentanti delle testate giornalistiche, contrariamente a quanto sempre avvenuto da quando c’è l’Osservatorio, di assistere alle riunioni dell’organismo.
Il sindaco che tutto decide e tutto dispone dice che vuole sentire il parere dei componenti, ma sa già quale è il loro parere, sono quelli che già l’anno scorso si pronunciarono per riunioni a porte chiuse, le stesse persone, truppe cammellate che intervenivano nell’Osservatorio per perorare la causa di fondi da erogare per l’aeroporto di Comiso.
Ben identificati personaggi che si possono giustificare per il tentativo, umano, di non far ascoltare le proposte indecenti, o, peggio, inutili, che portavano avanti, più precisamente che gli dicono di portare avanti.
Il Direttore Papa si scaglia, elegantemente ma con decisione, contro questo tentivo di una ‘consulta proponente’ “formata da persone delle quali non si conoscono le esperienze né si valutano bene le competenze ma che poi sono chiamate ad analizzare e approvare, a priori, l’operato presente e futuro dell’amministrazione nel settore del turismo”
Il fatto che manchino, in un organismo siffatto, “le figure essenziali del settore, a partire dalle agenzie di viaggi fino ai tour operator, ai vettori che sono le uniche figure titolate a creare pacchetti di incoming e offrire, secondo la legge, servizi diversi come la ristorazione tradizionale e d’eccellenza, trasferimenti, escursioni guidate ed altro.” Sembra paradossale, mancano pure le Pro Loco, che sono state, peraltro riqualificate nelle funzioni dalla normativa nazionale.
Come si è fatto per lo sviluppo economico, perché non pensare agli Stati Generali del Turismo, per incanalare il lavoro dell’assessore al ramo nell’alveo della professionalità e delle competenze in materia ?
Dice bene, anzi benissimo, il Direttore Papa quando scrive al primo cittadino: “La finalità primaria è quella di individuare degli obiettivi a brevissimo termine, investendo in cultura, intrattenimento, qualità e quantità dell’accoglienza e della ricettività, potendo così contare su più espressioni della nostra città senza farsi fuorviare da piccole beghe personali ed invidie di quartiere”.
Ma non ci sono rose e fiori all’orizzonte : tutto nel settore è all’ammasso, ecomuseo un fallimento, Museo del Prodotto contadino nelle mani di nessuno, come l’Ostello di Ponte San Vito che servirebbe per un determinato tipo di turismo, riconoscimento UNESCO del tutto ignorato a favore di una dimora di campagna trasformata in luna park d’epoca, senza del resto nessuna valenza né architettonica, né artistica, né come arredi, né come opera d’arte, senza una rete museale e senza la capacità di fare rete con il territorio, con la totale assenza della benché minima idea del marketing turistico e della promozione della città.

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