Un nazional popolare, un figlio d’arte e il giovane emergente radical chic: i nuovi rabdomanti

Tutti alla ricerca dell’acqua, bene prezioso che manca in Sicilia, anche Ragusa comincia a sentire gli effetti della siccità ed emergono le prime criticità, favorite dalla inefficienza della politica e dei politici, dalle normative che hanno imposto un mostro senza forze come Iblea Acque, e da una situazione generale dell’idrico che non è mai stata ottimale.
In questo quadro tragico ci allietano gli interventi di alcuni consiglieri comunali, anche in mancanza di punti fermi quale potrebbe essere l’assessore competente che pare, addirittura, nell’emergenza, abbia preferito andare in vacanza.
Così abbiamo il nazional popolare Sergio Firrincieli che s preoccupa della mancanza di pozzi e, in generale delle politiche per l’idrico, potendo vantare che gli ultimi a rinnovare 37 chilometri d rete idrica urbana furono proprio i grillini.
Il figlio d’arte Mauro la butta e tutta sulla legge e legge le inefficienze dell’idrico nell’incapacità dei vertici di Iblea Acque peraltro irregolarmente nominati dai sindaci della provincia.
Poi c’è il giovane emergente radical chic, Bennardo, che la butta sulla politica europea e grazie a contatti, amicizie e cariche al livello internazionale ci diletta con le storie idriche dell’Andalusia, che appresso pubblichiamo.
Ma c permettiamo di dare che dare in pasto le politiche dell’andalusa ai politici locali e a quelli siciliani è come dare il crem caramel al porco, cosa ne potrebbero apprezzare e capire?

Ma poi, resta una domanda d fondo: la politica non avrà fatto nulla, ma oggi è tardi per fare polemica, i vertici se ne dovrebbero andare, è vero, ma dopo chi viene, in termini di competenze e di capacità?
Da ultimo sappiamo come in altre terre ci sanno fare e sfruttano i finanziamenti europei.
Ma mai qualcuno dei nostri virgulti in consiglio comunale ha ma chiesto perché non c’è un apposito ufficio Europa al Comune?
In fondo ci chiediamo: ma l’acqua dov’è mentre assessori e sindaco sono indaffarati fra inaugurazioni, cene sociali in strada, piste ciclabili e antenne per telecomunicazioni.

Questa la nota di Federico Bennardo:

EMERGENZA IDRICA A RAGUSA, IL CONSIGLIERE BENNARDO: “LA POLITICA SI FACCIA CARICO DI QUESTA PESANTE PROBLEMATICA ATTRAVERSO IL CONFRONTO CON REALTA’ PIU’ VIRTUOSE”

“Dal 2021 ad oggi l’Andalusia ha investito oltre 500 milioni di euro per contrastare l’emergenza idrica, in particolare in un sistema a Peñon del Cuervo, costato circa 27 milioni di euro, che consente di raccogliere e riciclare l’acqua sprecata e di destinarla all’irrigazione agricola. Oggi la rende regione capofila nella lotta alla siccità dell’intera Spagna”.

Lo dice il consigliere comunale di Ragusa, Federico Bennardo, il quale aggiunge: “L’emergenza era prevista da tempo anche in Sicilia, che con l’Andalusia condivide medesime caratteristiche geografiche, tuttavia una inopportuna manutenzione delle reti idriche e di accurati investimenti (preservazione dei bacini artificiali, efficientamento delle rete idriche, investimenti in dissalatori o creazione di nuovi pozzi) hanno portato alla situazione odierna che minaccia l’agricoltura e il turismo ed obbliga a severi razionamenti i cittadini.
Accade infatti che ai cambiamenti climatici e la siccità si aggiunga, perlomeno a Ragusa, una rete idrica non performante che perde quanto con fatica ricavato dalle falde.
Dato peraltro conclamato dal rapporto Eurispes che vede il capoluogo ibleo primo in Sicilia per perdite idriche. A Ragusa la situazione è emblematica del quadro descritto e richiede, adesso, che la politica se ne faccia carico in primis con il confronto con realtà più virtuose”.

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