A Ragusa nuovo servizio di trasporto pubblico urbano con Etna Trasporti

Come sono soliti fare, a Ragusa hanno trasformato in un evento, in una impresa il nuovo servizio di trasporto pubblico urbano, dopo la rinuncia, invero un miracolo, della disastrata AST.
Un evento, con tanto di conferenza stampa, di foto e di dichiarazioni, e chissà ancora quante ne arriveranno, per l’ordinaria amministrazione, per una scelta che di sarebbe dovuta adottare da anni, con un servizio pubblico efficiente e rispondente alle esigenze delle persone.
In altri importanti centri della Sicilia, parimenti orfani, per loro fortuna, del servizio AST, hanno pensato in tempo alla sostituzione del gestore, come a Siracusa, anche Augusta di recente ha il nuovo servizio, entrambi sono gestiti dalla SAIS, tutto è partito senza squilli di tromba. Anche la vicina Modica gode dei nuovi servizi della SAIS.
Da noi la solita salsa e, di conseguenza, le aspettative sono al pari del fumo propinato.
Si parla di 13 linee, di collegamenti con il Castello di Donnafugata, di linee preferenziali per Ibla e di trasporto pubblico anche a Marina di Ragusa, il tutto inserito nel contesto dei Piani di mobilità e urbano del traffico.
Le aspettative sono alte, il tutto si ridurrà all’esigenza di un trasporto funzionale che possa permettere di non utilizzare il mezzo privato.
Fino a quando non si riuscirà a svuotare la città, soprattutto il centro storico, di automobili, saranno soldi sprecati, anche perchè, sui bus, continueranno a salire solo anziani, possibilmente gratuitamente, come è loro dovuto.
Occorrerà aumentare il costo dei parcheggi a pagamento, occorrerà liberare ampie zone dalle automobili, la gente si dovrà convincere, per esigenze ambientali, di non utilizzare il mezzo privato per andare a lavorare.
Senza tutto questo, sarà solo fuffa.
Vedremo all’atto pratico cosa ci riserva il nuovo servizio: sarà indispensabile permettere di recarsi, a tutte le ore e con le frequenze continue, dal centro alla zona Selvaggio o al viale delle Americhe, si dovrà avere la possibilità di assistere al Consiglio comunale recandosi in centro con il bus pubblico e di poter ritornare a casa con lo stesso mezzo, fino a tarda sera.
Si dovrebbe poter cenare e avere il mezzo per tornare a casa, nel periodo scolastico ci dovrebbe essere la possibilità per tutti di accompagnare gli alunni con il mezzo pubblico.
Vedremo, all’atto pratico, per ora si preferisce cincischiare con Ibla, con il Castello di Donnafugata, con Marina di Ragusa. Stiamo alla finestra, a guardare.

Uno di quelli alla finestra, il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Sergio Firrincieli che già vede un servizio monco, come ha fatto rilevare nel corso della seduta del Consiglio comunale.
Ma, per i rilievi di Firrincieli occorre fare un doveroso distinguo.
Per quanto riguarda i collegamenti Ragusa – Marina di Ragusa e Ragusa – San Giacomo, si tratta di collegamenti urbani, all’interno del territorio comunale ma serviti, sulla base di apposite autorizzazioni regionali, da autolinee come fosse collegamento extraurbano.
È una assurdità, ma andare a scardinare norme regionali e autorizzazioni della prima repubblica è sicuramente compito arduo, addirittura la linea che serve San Giacomo è un collegamento interprovinciale, Ragusa -Noto. A ben guardare anche il collegamento per Marina serve anche il comune di Santa Croce Camerina.
Una situazione complessa, sulla quale, però occorrerebbe lavorare.

Altro problema che pone all’attenzione Firrincieli, invece, assai più importante, è quello dei collegamenti con le contrade vicine, densamente abitate, di Ragusa e di Marina di Ragusa.
Non prevedere adeguato nuovo servizio per queste zone è scellerato, ritornando alla necessità di utilizzo del mezzo pubblico, significherebbe relegare le contrade al ruolo di Cenerentole della città, nel quale sono dimenticate dall’amministrazione.
Soprattutto attorno a Marina di Ragusa, un servizio pubblico da e per le contrade è essenziale e della problematica si dovrebbe far carico anche l’assessore alle contrade e alle periferie.
Non aver previsto e chiarito tutti questi aspetti è cosa grave, a meno che tutto non rientri nelle nuove strategie dell’amministrazione, della line “soldi non ce ne sono, pazienza”, solo che in questi casi dicono anche : “quando faremo il nuovo appalto, ci penseremo”, qua il nuovo appalto c’è, ma non ci hanno pensato.
Ma come dicono i giovani boys della politica saliti sul carro del vincitore Cassì: “Abbiamo quattro anni davanti…”

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