Il PRG dei pre-potenti va in porto: game over

Erano potenti, lo erano diventati con il 63% dei consensi, lo hanno confermato facendo approvare un Piano Regolatore Generale che non si comprende di chi sia: quello originario presentato a novembre del 2022, quello modificato sulla base di presunte condizioni poste dagli oppositori saliti sul carro del vincitore, quello del mega accordo nato nel corso della campagna elettorale per le comunali, che determinò la netta affermazione di Cassì a danno del favorito.
Oggi, tutti quelli che si prendono meriti per aver agito per il bene della città e che cercano di mascherare la totale subordinazione al sindaco, sono solo pedine di un disegno che, per primi, sconoscono.
Erano potenti e lo sono di più per essere riusciti a non cedere di un passo, almeno per il momento, sul loro disegno per l’approvazione del piano regolatore e, come per tutti, va riconosciuto il successo che, di fatto, almeno per il momento, ha stracciato tutti i tentativi di boicottare l’atto, tentativi interni alla maggioranza e delle residue minoranze, sulla scorta di apparenti e verosimili incompatibilità di almeno tre consiglieri, due di maggioranza e uno di opposizione che avrebbero determinato, con la loro mancanza, l’impossibilità di esaminare l’atto in aula.
È mancato, colpevolmente, un parere chiaro e univoco, primo fra tutti quello del segretario comunale, sulla eventuale obbligatorietà della dichiarazione di incompatibilità, in subordine, quello sulla obbligatorietà dell’intervento se l’incompatibilità è denunciata da altri con relativa documentazione.
In mancanza di tale risposta l’incompatibilità dei due consiglieri di maggioranza, sostanzialmente ammessa dagli stessi, non soggetta a obbligo di dichiarazione, non inficia il numero minimo necessario, occorreva l’intervento per dichiarare la loro incompatibilità a seguito delle denunce.
Questo non è arrivato, quindi tutto regolare. Alcuni consiglieri vantano colloqui con il segretario generale che avrebbe condiviso le loro posizioni sulla questione, ma lo stesso non solo non è andato oltre la condivisione verbale ma non ha nemmeno partecipato alla seduta del consiglio comunale dedicata all’approvazione del PRG.
Di tutt’altra natura l’incompatibilità del consigliere di opposizione ampiamente documenta ma nettamente negata dall’interessato in aula, fino all’ultimo.
Le due questioni, che restano di fondamentale importanza per la regolarità delle procedure, sono state oggetto di due interventi iniziali della seduta, per mozione, dei consiglieri Occhipinti, della maggioranza, e Bitetti, della minoranza.
La consigliera Occhipinti, ospite inattesa, in quanto si vociferava, da fonti attendibilissime, che avrebbe disertato la seduta, determinando la mancanza del numero legale e di far saltare il PRG, mentre, more solito, è stata in extremis, convocata dal sindaco che è riuscito a sedare i bollenti spiriti, leggeva una dichiarazione dove sollecitava ancora una volta l’obbligo per tutti i consiglieri di dichiarare la propria incompatibilità.
Lo faceva richiamando le ormai troppo sfruttate ‘notizie di stampa’, omettendo di produrre le documentazioni che circolano, numerose sulla incompatibilità alla quale si riferiva e che tutti conoscono.
All’indirizzo dei due consiglieri di maggioranza rivolti, invece, i rilievi del consigliere Bitetti che invitava a rinviare la seduta, in attesa di un apposito parere sulla legittimità della loro posizione.
Inascoltato, abbandonava l’aula, dimenticando che, forse, sarebbe stato meglio chiedere di sottoporre al voto la sua richiesta di rinvio, mossa che avrebbe, forse, responsabilizzato qualcuno.
Passati questi due interventi, la seduta, aperta con la minima presenza di 10 consiglieri, avviava l’esame dei restanti emendamenti e giungeva presto all’approvazione dell’atto, tra svenevoli e stomachevoli interventi di ringraziamento reciproco fra maggioranza e minoranze, fra amministrazione e uffici, tutti tendenti a far apparire l’approvazione di questo PRG come un fatto storico, essenziale per il bene della città, frutto di una condivisione e di accordi con le minoranze di PD e di Territorio.
Solo il consigliere Podimani, incapace di resistere e tollerare la sua assenza dalla seduta, per la quale si era astenuto, inizialmente, assieme a Bitetti, sperando nella stessa scelta della consigliera Occhipinti, dichiarava di non poter fare a meno, di tenere in conto le denunce e le interrogazioni, senza risposta, del suo capogruppo, Gaetano Mauro.
Gli amministratori, con in testa il sindaco e il Presidente del Consiglio, esultano per il risultato raggiunto, ma, di certo, fino a quando non saranno chiarite le posizioni oggetto di precisi rilievi in ordine alla compatibilità dei soggetti interessati, resta un’ombra sulla affidabilità e credibilità politica di Cassì che la gente ha votato come simbolo di trasparenza, di massimo rigore per il rispetto dell’istituzione e delle sue regole, come paladino dell’amministrazione virtuosa e come nemico dei partiti e della partitocrazia con i quali è sceso a patti, prima per farsi eleggere dagli stessi sotto mentite spoglie di civismo, poi, addirittura con accordi con i suoi avversari politici per approvare il Piano Regolatore della città.

Di certo, non possono essere dimenticate, anzi si spera che facciano strada, tutte le contestazioni che sono tuttora in atto: restano le interrogazioni e le domande rivolte al Segretario Generale, per primo il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Sergio Firrincieli, ha ricordato come fosse stata ignorata la sua istanza di rinvio della seduta, in attesa di indispensabili chiarimenti del Segretario Generale, stessa richiesta reiterata in aula dal consigliere Bitetti di Fratelli d’Italia.
Firrincieli ha specificato, in una nota, che non considera chiusa la vicenda e si riserva, assieme al Movimento 5 Stelle, ulteriori azioni di verifica.
Non può essere dimenticato l’intervento del consigliere Bitetti, come non può essere tralasciata l’ininterrotta azione del consigliere Mauro tendente a fare chiarezza su molti aspetti dell’attività amministrativa, non ultimo questo legato alle incompatibilità del PRG, che riveste particolare gravità.
Come non può essere dimenticato l’intervento della triade Caruso, fedelissima dell’on.le Abbate, Bennardo poliglotta politico del consiglio e Zagami, peripatetico di lusso, recentemente accostatosi alla componente. dell’on.le Abbate, intervento con il quale si pone l’accento sull’esempio dato alle giovani generazioni e all’elettorato per l’assenza di risposte, di chiarezza e di trasparenza, unite alla necessità, sottolineata da Caruso e Zagami di verificare come l’importante atto non possa essere successivamente delegittimato.

Al riguardo, considerando la situazione politica in città, senza figure che possano affrontare queste importanti questioni con autorevolezza e legittimità, è quanto mai d’uopo un intervento della deputazione di Fratelli d’Italia e, segnatamente dell’on.le Abbate, dal momento che proprio consiglieri a lui vicini hanno sollevato così importanti e delicate questioni.
E’ necessario un intervento dell’assessorato regionale agli Enti Locali che possa fare definitiva chiarezza sulle questioni sollevate, dal capoluogo auspichiamo che l’autorevole esponente modicani tolga, momentaneamente l’attenzione sulla Coppa d’Oro Sammontana al cioccolato modicano e si dedichi al capoluogo che ha ben piantumato ma deve essere costantemente innaffiato e rinvigorito, considerate anche la perdita di foglie lungo il percorso, questa, fortunatamente, un bene per la sua componente politica.

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