Un protocollo d’intesa per vietare il lavoro all’aperto con temperature alte
Lo scorso anno l’Onorevole Ignazio Abbate aveva portato all’attenzione pubblica un problema che purtroppo esiste da anni e puntualmente si ripete in corrispondenza della stagione calda, ovvero le condizioni di lavoro di tutte quelle persone che sono costrette a svolgere la propria attività all’aria aperta con temperature ben oltre i 30 gradi, tassi di umidità altissimi e sole cocente tutto il giorno.
Una situazione che negli ultimi anni è anche peggiorata a causa dell’innegabile innalzamento delle temperature fino a diventare insostenibile oltre che causa di numerosi malori sul posto di lavoro.
“E’ chiaro come questa problematica sia sotto gli occhi di tutti anche se spesso, chi non la vive, non ci fa caso più di tanto. Lo scorso anno – dichiara l’Onorevole Abbate – stavo recandomi a Palermo e, nonostante l’aria condizionata accesa in macchina, notavo come il caldo fosse asfissiante. In quel momento il mio sguardo si posò su alcune operaie di un cantiere stradale. Erano quasi le 13 e loro stavano sotto il sole con quasi 40 gradi a respirare polvere e gas di scarico. Quell’immagine mi colpì tantissimo. Da quel momento ho cercato di portare all’attenzione del mondo politico regionale questa situazione per fare qualcosa.
Oggi finalmente qualcosa si è mosso. Stiamo lavorando verso un provvedimento che farà giurisprudenza”.
L’esponente della DC si riferisce ad una bozza di protocollo d’intesa proposta dai Sindacati, INPS e INAIL che proibisce il lavoro cosiddetto “outdoor” ( operai stradali, edili, agricoli, etc. etc.) dalle 12 alle 16 in presenza di temperature oltre i 35° o comunque con un tasso di umidità tale da far percepire una temperatura maggiore a quella reale.
“Ho avuto modo di esaminare questa bozza di protocollo che dovrà ora passare al vaglio delle Associazioni di categoria e naturalmente del Governo. Si parla anche della possibilità di attivare la CIGO ( destinata ad eventi straordinari non imputabili alla volontà del datore di lavoro o del lavoratore) una volta confrontati i dati forniti dal servizio meteo della Protezione Civile regionale.
Qualora venisse approvato tale protocollo, lo stesso verrà trasmesso a tutti i sindaci dei comuni del territorio siciliano, affinché gli stessi si adoperino per emanare specifiche ordinanze che vietino lo svolgimento di tutte quelle attività produttive/lavorative esposte al rischio termico, nella fascia oraria che va dalle ore 12:00 alle ore 16:00”.