A Ragusa, ormai, l’amministrazione comunale trasformata in una carovana di artisti di strada per rallegrare la città

Ragusa e Ragusa ibla diventate, ormai, palcoscenico delle esibizioni multiformi della banda Cassì (banda nel senso di musicanti, naturalmente), dalle malefatte per Iblea Acque ai ritardi nelle risposte alle interrogazioni, dagli scuolabus che si accendono all’improvviso dopo mesi di letargo, dall’immobilismo totale per alcuni settori, centro storico superiore, via Roma, allo sviluppo commerciale e al ripopolamento del centro, alla rinascita di alcuni quartieri attraverso l’utilizzo oculato di immobili pubblici, dall’abbandono delle periferie al degrado a base di erbacce e sterpaglie, dalla scarsa pulizia delle città alle nuove esibizioni di spregiudicate nuove leve che, in concorso con gli amministratori, tentano la stangata sul piano regolatore della città condiviso con le forze di opposizione e ben identificate lobby di costruttori.
Si potrebbe continuare ad libitum, sullo sfondo dello scenario delle nuove alleanze che Cassì ha voluto intrattenere, temendo un risultato negativo alle ultime elezioni comunali: una mossa non solo inutile ma deleteria perché sul carro del vincitore sono saliti pesi letteralmente morti o tenuti in uno stato catatonico dal delirio di onnipotenza del sindaco che pretende di governare tutto e tutti, senza lasciare uno spiraglio di indipendenza ai singoli assessori che non possono nemmeno esprimersi con la stampa, a rischio, forse, di pene corporali, tanto è grande il timore di dire anche una parola contro il primo cittadini, parole che in privato, a microfoni spenti e penne conservate, fuoriescono a diluvio contro il sindaco e il suo cerchio magico.
È, ormai, a tutti gli effetti, uno spettacolo di strada, esibizioni occasionali ad ogni angolo, con la partecipazione di un pubblico che non comprende dove si sta andando, verso un declino della città che diventerà irrecuperabile.

L’ultimo spettacolo ce lo fornisce la questione della pavimentazione in calcare di via Giardino, a Ragusa ibla: invero, un fulmine a ciel sereno, una opera nemmeno accennata prima, non annunciata se non il giorno prima dell’inizio dei lavori.
Una scelta temporale che non può che sembrare scellerata, un’opera avviata nel periodo di fioritura dei flussi turistici, destinata a essere completata, se va bene, a luglio inoltrato, lavori che, inevitabilmente, metteranno a repentaglio l’attività di molti esercizi commerciali.
Già a Ibla si scende poco per le cervellotiche strategie della ZTL, questi lavori saranno il de profundis per il quartiere barocco, ormai definitivamente dimenticato dall’amministrazione, nel pallone con il parcheggio pluripiano, inerme di fronte agli scandalosi ritardi per il nuovo Museo Archeologico, impegnato a cincischiare con i fiorellini della villa di Ibla, senza una minima visione globale delle problematiche del centro storico e delle possibili soluzioni.
Scelte e strategie che vanno ascritte, prima di tutto, al sindaco senza il cui assenso non si muove nulla, ma ci sono assessori del nulla assoluto, non solo quello per i centri storici, ci sono colleghi che toccano vette più alte, ma nessuno parla, nessuno dice niente.
Il primo dovrebbe essere il sindaco a rendersi contro della situazione di stallo in molti settori, ma resta pur sempre il sindaco del 63%, intoccabile e indiscutibile sotto questo aspetto.
Non lo potrai mandare a casa, ma puoi fare opposizione come si deve dall’esterno: ma se prendi, sotto varie forme, soldi della tassa di soggiorno o organizzi con il plauso dell’amministrazione i balli in strada in costume ottocentesco, per coerenza e dignità politica non puoi attaccare l’assessore per i lavori in via Giardino, senza, peraltro, toccare il primo cittadino.
Che si navighi nel ridicolo non lo dice l’avvio dei lavori in tempi sbagliati, il ridicolo è la fotocopia dell’avviso peri disagi alla circolazione attaccato con carta adesiva ad una inferriata pubblica, ancorché oggetto di accorgimenti particolari dell’ufficio tecnico del comune che ha provveduto a cautelare l’avviso da eccessi di umidità tramite apposita busta plastificata. La progettualità dell’Ufficio tecnico tanto vantati dal primo cittadino,
Questi lavori hanno scatenato organizzazioni di categoria, associazioni e comitati, senza capire che, forse, si tratta di una strategia del sindaco: avviare i lavori sorpresa in tempo sbagliato, attendere le proteste e le richieste si blocco dei lavori, per potersi ergere a paladino dell’ascolto e della condivisione, sotto la luce del compromesso che in politica è il più fulgido esempio di democrazia. Poco importa se il parafulmine sarà l’assessore, la sua figura, come le altre, è comunque secondaria rispetto all’icona sindacale.

A sollevarsi per l’inopportuno avvio dei lavori un componente del direttivo di Confimprese iblea, direttamente coinvolto nello stravolgimento della viabilità con la sua attività di ristorazione, Carnelo Cabibbo, che stigmatizza come “con la ripresa di tutte le attività economiche in un momento clou di inizio stagione ci sia un cantiere proprio all’ingresso di Ragusa Ibla, alla luce dell’evidenza che ogni blocco del flusso pedonale, veicolare e dei mezzi pubblici, rappresenta un grave danno per le imprese del commercio”.
Una scelta del tutto non condivisa, in barba a tutte le prediche del sindaco, una beffa per il tessuto produttivo della città. “Vedere un cantiere di un’opera pubblica, non strettamente necessaria in questo momento e che può essere posticipata, è una ferita al cuore di chi, ogni giorno, lavora”.
Confimprese chiede risposte immediate, stop immediato dei lavori in via del Giardino e la convocazione di un tavolo di confronto, con i tecnici e l’amministratore comunale, minacciando azioni legali.

Altra voce contraria ai lavori quella del comunicato congiunto del Centro Commerciale Naturale ‘Antica Ibla’
e di una nuova associazione, costituitasi non si quando e da chi, dal nome altisonante, ‘Ibla presente e futuro’
Un comunicato che persegue la linea, come spesso preferiscono fare esponenti delle due organizzazioni, di attacco personale, in questo caso all’assessore:
“Tutto ciò in piena stagione turistica, provvedimento voluto in maniera forte e repentina dall’assessore al Centro storico Giovanni Gurrieri – chiariscono dal direttivo del Ccn e dal vertice dell’associazione – che rappresenta l’ennesimo “schiaffo” al quartiere barocco.”
“Non è ammissibile avviare dei lavori così invasivi a maggio creando enorme disagio alle attività commerciali, ai turisti e ai residenti”.
“Com’è possibile pensare di programmare questi lavori senza creare danni economici agli operatori turistici? Senza creare polvere e rumore? Com’è possibile pensare di avviare i lavori senza fornire ampio preavviso con un’adeguata comunicazione?”.
E concludono continuando, sempre all’indirizzo dell’assessore : “Delle due l’una, o l’assessore non ha adeguata contezza di come funziona il turismo a Ragusa oppure non ha minimamente rispetto per i residenti e per le attività commerciali che qui operano.
Più e più volte, nei vari incontri pubblici a cui abbiamo partecipato, abbiamo chiesto notizie in merito all’inizio dei vari cantieri su Ibla. Le domande fatte sono rimaste senza risposta. E ci dispiace che ciò sia accaduto perché si parla tanto di concertazione e programmazione, però, poi, bisogna che qualcuno impari a farla.
Non ci sono dubbi sul fatto che la città antica, come sollevato più volte nel corso degli incontri pubblici, abbia bisogno di una programmazione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Ma ciò deve essere fatto seguendo una linea specifica legata alla concertazione. Oggi più che mai abbiamo bisogno di interventi strutturali: parcheggi e apertura del museo dell’ex convento del Gesù su tutti. Sollecitiamo un confronto urgente e risposte immediate su questa scottante questione”.

Opinabile e retorico il riferimento finale al parcheggio e al museo, piuttosto verrebbe da chiedere come mai non si toccano gli esperti del sindaco o i consiglieri della maggioranza che vivono a Ibla e che appaiono distaccati da queste problematiche, senza posizioni espresse.
Verrebbe, piuttosto da pensare ad un consigliere di opposizione, l’unico che merita questo appellativo, che abita a Ibla e che, per quello che ha dimostrato finora, come attività politica, sarebbe, di certo, in grado di costituire faro luminosissimo delle problematiche irrisolte del quartiere barocco.
Ma comprendiamo che troppi medicinali per il primo cittadino, tutti in un colpo, siano difficili da ingerire.

Ultimi Articoli